La Grecia alle urne riconferma la sua fiducia nel capo del Governo uscente, Kyriakos Mitsotakis, leader del partito conservatore Nea Dimokratia. L’opposizione di sinistra, a cominciare da Syriza dell’ex premier Alexis Tsipras, è alle corde.
Un risultato superiore alle aspettative, quello di Mitsotakis, che tuttavia non risulta sufficiente a formare un Governo monocolore senza far ricorso a una coalizione di partiti che lo sostenga. A quanto filtra da Nea Dimokratia, il primo ministro intende rinunciare a un mandato esplorativo in Parlamento, per chiedere invece nuove elezioni fra un mese, il 25 giugno, con il nuovo sistema elettorale varato sotto il suo Governo che gli può garantire una più sicura maggioranza.
Elezioni in Grecia, i risultati
“I dati delle urne sono chiari: il messaggio è che Nea Dimokratia è autonoma” ha dichiarato Mitsotakis, piegando che “il sistema elettorale proporzionale porta a vicoli ciechi.” “Alle prossime elezioni dimostreremo che quello che hanno voluto i cittadini, l’autosufficienza di Nea Dimokratia si confermerà matematicamente.” Non è chiaro se riuscirà nel suo intento, ma di certo lo scenario delle elezioni svoltesi domenica 21 maggio in Grecia indica Nea Dimokratia al 41%, mentre il principale rivale, Syriza, è fermo al 20%. Lo storico partito socialista, Pasok, raccoglie appena l’11% dei voti, mentre la formazione di sinistra radicale dell’ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, con solo il 2,4% rischia di non entrare neppure il Parlamento (la soglia di sbarramento è del 3%).
Bonus a chi vince
Mitsotakis non ha raggiunto la maggioranza assoluta nel Parlamento (300 seggi). A questo punto, in base alla Costituzione, dovrebbe aprirsi la fase delle trattative per un’alleanza di Governo. Ma il capo dei conservatori non ne vuole sapere. Punta a un Governo monocolore, libero dai “ricatti di altri partiti.” Le nuove elezioni in Grecia dovranno tenersi con un diverso sistema elettorale, approvato proprio durante il Governo di Nea Dimokratia, che assegna direttamente un bonus di seggi, fino a un massimo di 50, al partito vincitore.
Migranti lasciati andare alla deriva in #Grecia.
In un’inchiesta pubblicata il 19 maggio, il New York Times ha pubblicato un video che mostra ulteriori prove della crudeltà greca nei confronti dei migranti https://t.co/erBwT5GMxh 🧵— Amnesty Italia (@amnestyitalia) May 22, 2023
Chi è Mitsotakis
Eletto per la prima volta nel 2019, nei 4 anni del suo Governo Mitsotakis è riuscito a mantenere alto l’indice di gradimento. Anche dopo lo scandalo delle intercettazioni di politici e giornalisti scoppiato nell’estate scorsa, e la il disastro ferroviario in Tessaglia (Grecia centrale) dello scorso marzo, quando 57 persone hanno perso la vita in uno scontro fra treni.
Laureato a Harvard, con un passato da analista economico nella Chase Bank di Londra, Mitsotakis, 55 anni, appartiene a una longeva dinastia politica della Grecia. Il padre è stato a sua volta premier, mentre il nipote è l’attuale sindaco di Atene. Durante la campagna elettorale, Mitsotakis si è presentato come il volto rassicurante che ha accompagnato il paese fuori dalla dolorosa crisi del debito. L’anno scorso la Grecia è uscita dal programma di sorveglianza economica dell’Unione europea e ha registrato una crescita economica del +5,9%.
“Migranti prelevati e abbandonati in mare”
In questi ultimi giorni, tuttavia, la Grecia è nell’occhio del ciclone dell’opinione pubblica internazionale. In un’inchiesta pubblicata il 19 maggio, il New York Times ha pubblicato un video che mostra prove di crudeltà da parte delle autorità elleniche nei confronti dei migranti. Si vede infatti un gruppo di richiedenti asilo prelevati dall’Isola di Lesbo su un van non targato. Fra essi vi sono donne, minori e un bambino piccolo. Le persone sono fatte salire su una motovedetta della Guardia Costiera, che le ‘scarica’ su un’imbarcazione di fortuna abbandonandole in mare aperto. Si tratta di pratiche disumane che da anni avvengono in Grecia, denuncia Amnesty International, di fronte alle quali l’Unione europea appare completamente passiva.