Mentre la guerra della Russia in Ucraina non si ferma, Vladimir Putin ha accolto il dittatore coreano Kim Jong-un al cosmodromo di Vostochny, nell’estremo oriente russo. Il colloquio è durato circa due ore. Il presidente della Russia ha fatto sapere che i due leader hanno parlato di “tutti i temi“, compresa la cooperazione in campo militare.
Prima del faccia a faccia, Kim Jong-un aveva spiegato che il suo viaggio in Russia è la “chiara manifestazione” del fatto che Pyongyang dà priorità alle relazioni strategiche con Mosca. “I leader hanno ispezionato i siti del nuovo cosmodromo” è scritto in un comunicato russo. All’interno del cosmodromo ci sono “un’officina di assemblaggio per il lanciatore Angara (la nuova generazione di razzi russi, ndr), un sito di lancio per i lanciatori Soyuz-2 e un sito di lancio in costruzione per Angara“.
L’Ucraina attacca in Crimea
Sullo sfondo della guerra in Ucraina, la Russia aiuterà la Corea del Nord a sviluppare il suo programma per la messa in orbita di satelliti, ha detto Putin. Intanto, proprio nel giorno dell’incontro, la Corea del Nord ha lanciato due missili verso il Mar del Giappone.
E l’Ucraina ha attaccato il porto di Sebastopoli, nella Crimea annessa dalla Russia nel 2014. Con un bombardamento di missili che ha causato 24 feriti. Sul suo canale Telegram, il governatore filorusso Mikhail Razvozhaev ha fatto sapere che “l’attacco missilistico ha provocato un incendio in una struttura non civile” nella zona Kilen-Balka di Sebastopoli.
Dal canto loro i media ucraini, in particolare il canale Telegram Public, hanno riferito di esplosioni in Ucraina che i russi hanno provocato a Sumy e a Odessa. Per quanto riguarda l’attacco a Sabastopoli, fonti dei servizi di intelligence dell’Ucraina hanno riferito alla testata giornalistica Rbc-Ucraina che i missili di Kiev hanno colpito una grande nave d’assalto anfibio e un sottomarino. Si tratta di mezzi che si trovavano nel cantiere navale Ordzhonikidze di Sebastopoli.
Il cardinale Zuppi in Cina
Nelle giornate sempre più tragiche della guerra in Ucraina, scatenata dall’invasione russa di oltre 18 mesi fa, il Vaticano porta avanti al sua missione di pace. L’inviato del Papa, presidente della Conferenza episcopale italiana e cardinale di Bologna, Matteo Zuppi, “incontrerà Li Hui, rappresentante speciale del Governo cinese per gli affari eurasiatici“. Lo ha ufficialmente dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Nao Ning. “Sulla questione ucraina, la Cina è sempre impegnata a promuovere la pace e i colloqui. Ed è disposta a collaborare con tutte le parti per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere l’allentamento e il raffreddamento della situazione“, ha aggiunto.
Il cardinale Zuppi sarà in Cina da oggi 13 settembre fino al 15 settembre, per un totale di 3 giorni. Quella di Pechino è la quarta tappa della missione di pace che papa Francesco ha affidato al prelato, dopo Kiev, Mosca e Washington. Matteo Zuppi è esperto di mediazione internazionale per aver fatto parte della comunità di Sant’Egidio, il gruppo ecclesiale che fu attore protagonista della storica pace nel Mozambico devastato da lunghi anni di guerra all’inizio degli Anni Novanta.
Sulla guerra in Ucraina e il senso della sua visita in Cina il porporato ha rilasciato una breve dichiarazione a Tv2000. “L’auspicio è quello di spingere e tessere la difficile tela della pace” ha sottolineato. “La preghiera ecumenica di questi giorni (riferimento a un’incontro della comunità di Sant’Egidio a Berlino, ndr.) sicuramente è un motivo ulteriore per cercare con fiducia il dono della pace che è un dono di tutti e per tutti“.