È cominciata il 18 gennaio la due giorni a ‘porte chiuse’ del PD (Partito Democratico) per preparare la sfida delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi. Con questo obiettivo la capogruppo dei democratici alla Camera, Chiara Braga, ha mobilitato i suoi deputati, chiamati a un ‘conclave’ politico di due giorni a Gubbio (Perugia), fino al 19 gennaio. Un appuntamento sul quale ‘pende’ l’incognita della candidatura alle europee della segretaria Elly Schlein. La quale si presenterà soltanto in chiusura del vertice. Assente anche l’ex segretario Enrico Letta, impegnato all’estero per redigere un rapporto sul mercato unico su mandato del Consiglio europeo.
Il gruppo dirigente del PD continua a studiare le mosse della leader, dividendosi fra chi le sconsiglia una discesa in campo come capolista alle europee e chi non vedrebbe nulla di male in una corsa che porterebbe a una “sana polarizzazione con Meloni“. C’è poi chi dice: “Se si candida, lo deve fare per andare davvero in Europa” senza prestarsi al gioco di una candidatura ‘civetta’ per attrarre voti. Il ‘partito’ maggioritario rimane ancora quello del no alla candidatura di Schlein. A guidarlo è il governatore dell’Emilia-Romagna e presidente del PD, Stefano Bonaccini, che si fa interprete delle preoccupazioni di altri amministratori a scadenza di secondo mandato come lui.
PD, Bonaccini contro Schlein?
Fra questi, il governatore della Puglia, Michele Emiliano. Alla base del no di Bonaccini c’è il fatto che una candidatura di Schlein in tutte le circoscrizioni toglierebbe spazio ad altri candidati e candidate. E sarebbe in controtendenza rispetto alla tradizione e ai valori del PD, partito che ha sempre evitato candidature civetta messe in campo al solo scopo di attrarre voti.
Il sospetto di fonti della maggioranza interna, tuttavia, è che quella di Bonaccini sia una strategia per portare Schlein a una posizione più morbida rispetto a una eventuale revisione della regola dei due mandati. Con l’ipotesi di estendere la possibilità di essere rieletti per i governatori e i sindaci dei grandi Comuni. Un nervo scoperto, questo, anche all’interno del Centrodestra con governatori come Giovanni Toti e Luca Zaia alla scadenza dei due mandati a disposizione.
A scandagliare fonti parlamentari dem, riferisce l’agenzia di stampa Agi, l’impressione che ricavano deputati e senatori è che Elly Schlein sia determinata ad andare avanti verso la candidatura alle europee. Senza escludere la possibilità di trasferirsi a Bruxelles una volta fatto il pieno dei voti. Una ipotesi sul tavolo, anche se di difficile realizzazione. Con i gruppi parlamentari nati da liste non disegnate da Schlein in prima persona, buon senso vorrebbe che la segretaria rimanesse a Roma.
Il programma dei lavori
In ogni caso, fra i deputati del PD circola la convinzione che non sarà a Gubbio che Schlein scioglierà la riserva sulla sua eventuale candidatura. Al Park Hotel ai Cappuccini, i deputati si confronteranno per 24 ore sui temi europei e di politica internazionale. Una scelta, quella del Park Hotel nell’ex convento del Seicento di Gubbio, che presta il fianco ad accostamenti scomodi per il PD. Si tratta dell’hotel con spa e piscine emozionali che ha ospitato più volte Silvio Berlusconi, il quale vi tenne anche la prima edizione della scuola politica di Forza Italia vent’anni fa.
I lavori dei deputati del PD saranno articolati in tre sessioni durante le quali deputate e deputati si confronteranno sulla politica internazionale e sul ruolo dell’Europa, oltre che “sull’agenda economica e sociale, sulla propaganda di Governo e i sogni di egemonia culturale della destra“, si legge in una nota. Il confronto sarà introdotto dai contributi di relatori provenienti dal mondo dell’università, del giornalismo, dell’associazionismo e delle fondazioni culturali.