Il presidente uscente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, vince le elezioni regionali del 10 marzo, come da pronostici, malgrado la bassa affluenza alle urne (soltanto il 43,9% degli aventi diritto si è recato alle urne). Ma la notizia è che il Centrosinistra alleato al Movimento Cinque Stelle, ad Azione e a Italia Viva – il cosiddetto campo ‘larghissimo’ – non ce la fa come invece sperava e perde. Niente bis, dunque, dopo la vittoria clamorosa in Sardegna: regione passata il 25 febbraio alle opposizioni, con la neo governatrice pentastellata Alessandra Todde.    

Per le forze che sostengono il Governo nazionale di Centrodestra la riconferma di Marsilio è una vera e propria boccata d’ossigeno. Giorgia Meloni esulta: “È una riconferma storica. Come sempre non tradiremo la fiducia degli elettori“. A circa metà dello scrutinio il presidente uscente e candidato del centrodestra si è attestato al 53,5% contro il 46,4% del candidato del ‘campo larghissimo’ del Centrosinistra, Luciano D’Amico. “È stata scritta un’altra pagina di storia e abbattuto un muro” ha commentato Marsilio. “Un testa a testa non c’è mai stato, il campo largo non sarà il futuro dell’Italia“.

Il governatore dell’Abruzzo riconfermato, Marco Marsilio. Foto Ansa/ Claudio Lattanzio

Voti ai partiti e astensione

Per quanto riguarda i voti di lista, dalle elezioni regionali emergono per l’Abruzzo i seguenti risultati: Fratelli d’Italia ha chiuso al 24,1%, Forza Italia al 13,4%, la Lega al 7,5%, la lista Marsilio al 5,7%, Noi Moderati al 2,6% e l’Udc al 1,1%. Sul fronte dell’opposizione il PD è al 20,3%, Abruzzo Insieme al 7,6%, il M5S al 6,9%, Azione al 4,0%, Avs al 3,5%, Riformisti e Civici al 2,8%. Il ‘partito’ maggiore è quello dell’astensione: quasi 6 elettori abruzzesi su 10 non sono andati a votare. Questo è ormai un male comune e diffuso a tutte le repubbliche democratiche occidentali, non soltanto all’Italia. Un problema molto serio di cui però i partiti politici quasi non fanno menzione, neppure quando sono in campagna elettorale.

Intanto la premier Meloni saluta calorosamente la riconferma del suo emissario in Abruzzo, il romano Marsilio. “Marco Marsilio è il primo presidente nella storia dell’Abruzzo a essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato” ha scritto sui social la presidente del Consiglio. “Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al Centrodestra, che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all’Italia il posto che meritano. Grazie“.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli. Foto Ansa/Ettore Ferrari

Forza Italia al 13% in Abruzzo

Esulta anche il coordinatore regionale di Forza Italia in Abruzzo, Nazario Pagano, presidente della I Commissione Affari Costituzionali della Camera. “Il voto in Abruzzo premia il Centrodestra e rafforza il Governo grazie al contributo decisivo di Forza Italia, che si attesta come secondo partito della coalizione. Un partito solido, molto amato dalla gente, che torna a essere la Forza Italia di un tempo, perno di tutto il Centrodestra“.

Così in un comunicato. “Non solo non è svanito il sogno del presidente Silvio Berlusconi” prosegue Pagano. “Addirittura il suo partito torna a essere forte e consistente“. Esulta anche la Lega che, con un sia pur deludente 7,5% dei consensi, ha comunque ottenuto quasi il doppio del magrissimo 3,7% che ha preso in Sardegna. “Netta vittoria del Centrodestra – è scritto in una nota del Carroccio – con un buon risultato per la Lega. Grazie Abruzzo, avanti col buongoverno per altri cinque anni!“. Grane in vista, invece per la segretaria del PD, Elly Schlein, che adesso avrà più difficoltà a contenere l’opposizione interna, contraria all’alleanza organica con Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. Fino all’ultimo tutto il Centrosinistra aveva sperato in un capovolgimento di fronte in Abruzzo ma adesso la coalizione deve riflettere, in vista del voto dell’Europee e delle amministrative di giugno.