L’Italia del calcio agli ordini del ct Luciano Spalletti è negli Usa dove giocherà 2 amichevoli (con Venezuela ed Ecuador) per studiare gli ultimi dettagli della composizione della squadra. E per dare l’ultima chance ai giocatori di conquistarsi un posto a Euro 2024. Nel gruppo partito per gli Stati Uniti non c’è Francesco Acerbi, escluso a seguito di un colloquio che il calciatore ha avuto con Spalletti: “Per quello che mi ha detto Acerbi non c’è stato un episodio di razzismo – ha commentato il Commissario tecnico il 18 marzo – ma abbiamo una responsabilità. E con cose ancora da chiarire è giusto agire. Sicuramente è un dispiacere enorme prendere queste decisioni per questi episodi qui, ma bisogna stare attenti. Ho provato a parlare con Juan Jesus ma ha il telefono spento”.
Il riferimento è a quanto avvenuto in campo far Inter e Napoli, quando il difensore nerazzurro avrebbe profferito insulti razzisti contro l’attaccante partenopeo. Il caso può costare 10 giornate di squalifica ad Acerbi. Il Giudice Sportivo ha chiesto un supplemento di indagine alla Figc. Luciano Spalletti ha inoltre messo il dito nella piaga dei ritiri di calcio. Ovvero sul fatto che alcuni calciatori dormono poco e male la notte perché giocano alla play station o perdono tempo inutilmente: “Se uno è un professionista la notte deve riposare, non fare ciò che va a danno della sua professionalità, come so per certo è avvenuto prima del match contro l’Ucraina” ha dichiarato Spalletti.
Fuori Immobile e Scamacca, dentro Lucca
Tornando a discutere del campo, Spalletti ha provato a spiegare le proprie decisioni in vista delle amichevoli contro Venezuela ed Ecuador, con Euro 2024 all’orizzonte. Ha fatto discutere la scelta di escludere Immobile e Scamacca in un reparto, quello offensivo, in cui l’Italia fatica. “Non voglio prendere in giro nessuno” ha esordito su questo punto Spalletti. “Ciro so che è un calciatore importante per Lazio e Nazionale, ma sta vivendo un momento in cui non riesce a esprimere il suo potenziale e io devo considerare tutti. Scamacca per un periodo non ha giocato e quando l’ho chiamato non ha espresso il meglio di se stesso. In Nazionale bisogna avere la capacità di dimostrarsi subito al livello giusto perché una partita sbagliata può compromettere tutto. Retegui è in condizione, Raspadori può fare un doppio ruolo e poi dobbiamo considerare sempre qualcosa di nuovo, per esempio voglio conoscere da vicino Lucca per capire di che pasta è fatto“.
Spalletti su Pellegrini e Cristante
Sicuramente Spalletti può contare sul ritrovato rendimento di Lorenzo Pellegrini, rigenerato alla Roma dall’arrivo di De Rossi: “Lo abbiamo atteso tantissimo e non ce l’ho mai avuto a disposizione. Lui è un giocatore di alto livello, sa fare più cose e mette anche quantità in partita. Conto su di lui“. Sempre per quanto riguarda le convocazioni Spalletti ha spiegato altre decisioni: “Cristante aveva bisogno di fare cure intense alla schiena. Noi vogliamo collaborare coi club. Anche Calafiori l’avrei chiamato, ma era importante per l’Under 21 nelle partite di qualificazione e non ho voluto indebolirla. Nunziata fa parte del nostro staff, quindi abbiamo possibilità di vederlo e valutarlo comunque, come se giocasse con noi. Stessa cosa per Fabbian e Gaetano, ma anche Gnonto e Casadei“.
Il caso di Chiesa
Un momento di difficoltà con il club lo sta vivendo Chiesa, protagonista assoluto nel trionfo dell’ultimo Europeo: “Lui è forte, salta l’uomo e sa fare gol. Deve sapersi adattare se io lo faccio giocare un po’ più esterno. Ha la capacità di passare in spazi che altri reputano muri invalicabili“. Detto questo per il ct Spalletti (che ha cominciato il suo lavoro lo scorso agosto) nessuno ha il posto assicurato e scalare le gerarchie è possibile: “È necessario che escano giocatori nuovi che possano sorprendere” ha commentato il ct parlando di Bellanova. “Noi dobbiamo essere pronti ad accoglierli, poi bisogna vedere se riusciranno a confermarsi nel nostro contesto“.