La Street Artist LAIKA espone al celebre museo Seralachius in Finlandia all’interno della mostra collettiva dal titolo Maschere. I suoi lavori saranno accanto ai capolavori di maestri dell’arte quali Picasso, Ai Weiwei e Man Ray.
La Street Artist e attivista italiana, paragonata spesso ad uno dei pilastri dell’arte di strada: Banksy, approda con il suo stile irriverente e i suoi messaggi di denuncia civile, sociale, umanitario e universale in Finlandia al museo Seralachius. Iconica con la sua maschera bianca e la sua parrucca rossa, LAIKA trasforma il suo pensiero in arte e lo fa attraverso un manifesto, un murales o un’installazione. E quell’arte oggi arriva accanto ai grandi maestri come Picasso, Ai Weiwei e Man Ray, accanto ai quali la Street Artist italiana espone nella collettiva Maschere.
Le opere di denuncia sociale di LAIKA
La mostra collettiva Maschere: Identità multiple dall’antichità all’arte contemporanea (titolo originale: MASKS. Multiple Identities from Antiquity to Contemporary Art) è curata dalla storica dell’arte italiana Lorella Scacco. L’esposizione prende il via l’11 maggio e sarà visitabile fino al 15 settembre 2024. La mostra indaga sul ruolo della maschera nella creazione di significato, concentrandosi su tre aspetti principali, quali identità, travestimento e protezione. All’interno di questo complesso progetto, LAIKA espone quattro opere. La prima, Herd Immunity Is Bullshit, realizzata nel 2020, ritrae l’allora premier inglese Boris Johnson nel corpo di una pecora che viene tenuto a distanza da altri tre ovini. L’opera è una critica mossa all’ex Primo Ministro in merito alle sue politiche per l’emergenza del Covid-19.
La seconda delle opere di LAIKA esposte al Seralachius è #Jenesuispasunvirus. Si tratta di una delle opere più celebri della Street Artist italiana e riguarda ancora la pandemia, presentandosi come la prima opera al mondo che ha trattato questo tema. L’artista, infatti, realizzò quest’opera quando l’emergenza Covid-19 non era stata ancora classificata come epidemia. #Jenesuispasunvirus si pone come una critica e una denuncia verso i comportamenti razzisti che la popolazione cinese ha subito durante le prime fasi della pandemia. In questa opera è ritratta la ristoratrice Sonia Hangzhou, simbolo della comunità cinese a Roma, che si protegge dal virus del razzismo e dell’intolleranza.
I messaggi alle potenze mondiali
La terza opera esposta in Finlandia è Symptoms, rappresentazione dedicata all’ex premier brasiliano Jair Bolsonaro. Come chiarisce una nota stampa ufficiale, diffusa dall’Ufficio Stampa Gargiulo&Polici Communication, il Primo Ministro brasiliano nei suoi anni di governo avrebbe messo in pericolo l’esistenza delle popolazioni indigene del paese. Nell’opera di LAIKA, Bolsonaro è raffigurato mentre aveva contratto il Coronavirus, accanto a lui un uomo, un indio (dei “povos indígenas brasileiros“) munito di mascherina che gli misura la temperatura. La quarta e ultima opera è la più recente dell’artista italiana. Realizzata nel 2023 si tratta di un’opera dedicata alla guerra tra Russia e Ucraina, dal titolo Self Portrait Against War.
Si tratta di un autoritratto, in cui l’artista ci mette la faccia, o meglio la ‘maschera‘ e si schiera in nome della pace. Con una bandiera che inneggia a “Stop the war!“, rivolge un monito alle grandi potenze imperialiste affinché fermino le ostilità e risolvano il conflitto con la diplomazia. Infine, come accennato in apertura, vale la pena ricordare che i messaggi importanti contenuti nelle opere di LAIKA saranno esposti accanto ad artisti internazionali. Tra i tanti anche Paul Gauguin, Akseli Gallen-Kallela, Giovanni Gastel, George Hoyningen-Huene, Wifredo Lam, Marita Liulia, Sami Lukkarinen, Luigi Ontani, Pablo Picasso e Pierre-Louis Pierson. E poi ancora, Tuulikki Pietilä, Man Ray, Gino Severini, Cindy Sherman, Ellen Thesleff, Patrick Tosani, Filippos Tsitsopoulos, Phil van Duynen, Gillian Wearing, Ai Weiwei e Agata Wieczorek.