Il generale Claudio Graziano, ex capo dello stato maggiore della Difesa e attualmente presidente di Fincantieri, è stato trovato senza vita il mattino del 17 giugno. Era nato a Torino nel 1953. Graziano aveva di recente perso sua moglie. Fermo restando che le cause del suo decesso sogno ignote, al momento non si può escludere un gesto estremo.

Graziano era stato capo di stato maggiore della Difesa dal 2015 al 2018 e presidente del comitato militare dell’Unione europea. Era dunque un militare di alto rango internazionale. Il generale italiano aveva ricevuto la nomina europea nel 2022. Secondo quanto riporta il sito del Fatto Quotidiano, il suo corpo senza vita era in camera da letto. Accanto, a quanto sembra, un’arma e un biglietto.

Claudio Graziano. Foto Ansa/Mauro Zocchi

Graziano, il messaggio di Tajani

La scomparsa del generale Claudio Graziano mi lascia senza parole. Era un amico ed è stato uno straordinario ufficiale che ha reso onore all’Italia anche nei suoi ruoli europei” ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il quale poi ha fatto espresso riferimento alla morte della moglie di Graziano, circostanza sconosciuta ai più, fra gli italiani. “Una preghiera lo accompagni – ha infatti scritto ancora Tajani – nel viaggio per raggiungere la sua sposa“.

La notizia della morte del presidente di Fincantieri ha avuto un immediato impatto sul titolo in Borsa di Fincantieri. Ossia sull’azienda pubblica con sede a Trieste che costituisce il più grande gruppo navale d’Europa. Il titolo è in breve calato del 3% sotto i 5 euro ad azione. Fincantieri esprime “immenso dolore per l’improvvisa scomparsa del Generale Claudio Graziano, presidente del gruppo, che lascia un grande e incolmabile vuoto“. Queste le parole in un comunicato.

L’amministratore delegato e direttore generale Pierroberto Folgiero, il Consiglio di amministrazione, il collegio sindacale, i dirigenti e tutti i dipendenti di Fincantieri ne ricordano con commozione le straordinarie doti umane e professionali che lo hanno da sempre contraddistinto nella sua lunga carriera“.

Al poligono di Capo Teulada, in Sardegna, si sarebbe verificato un disastro ambientale senza precedenti a causa di esercitazioni militari molto massicce negli ultimi quindici anni.

Il poligono di Capo Teulada

Lo scorso anno, riporta online il Fatto Quotidiano, Claudio Graziano e altri 4 generali, tutti ex capi di stato maggiore, avevano subito il rinvio a giudizio da tribunale di Cagliari per disastro colposo. Nell’ambito di un’inchiesta legata agli effetti di anni di esercitazioni nel poligono militare di Capo Teulada (Cagliari), nel sud della Sardegna. Il giudice aveva rigettato la richiesta di non luogo a procedere.

Nel corso delle indagini la Procura aveva accertato lo stato di devastazione della cosiddetta Penisola Delta, cioè dell’area del poligono. Una zona di circa 3 chilometri quadrati dove, dal 2008 al 2016, furono sparati 860mila colpi di addestramento, con 11.875 missili, pari a 556 tonnellate di materiale bellico. Ma al termine dell’inchiesta il pm titolare del fascicolo aveva chiesto l’archiviazione. La gip Alessandra Tedde aveva invece ordinato l’imputazione coatta.

In sede di udienza preliminare, il pubblico ministero Secci, che per 7 anni ha indagato sulle morti nell’area della base militare e sull’inquinamento, aveva comunque ritenuto di non avere gli elementi per poter reggere un’accusa in giudizio. Perciò aveva sollecitato il proscioglimento dei 5 generali, compreso Claudio Graziano, per la mancanza del nesso di causalità tra le esercitazioni e alcune morti per neoplasie. Secondo il pm mancherebbero inoltre, sia in termini di fatto che di diritto gli elementi per sostenere un’ipotesi di disastro ambientale. La giudice ha invece deciso diversamente, mandando tutti a processo.

Il Presidente della Repubblica Mattarella col generale Graziano nel 2021. Foto Quirinale/Paolo Giandotti