Sta facendo discutere il vademecum somministrato agli agenti della polizia penitenziare in Albania. Alcune delle linee guida indicate, infatti, sembrerebbero rientrare anche nella sfera personale degli addetti alla sicurezza.
Recentemente, è stato pubblicato un nuovo vademecum dedicato alla polizia penitenziaria in Albania. Tale documento mira a fornire linee guida aggiornate e dettagliate per gestire al meglio le situazioni quotidiane e straordinarie all’interno delle strutture penitenziarie. Tuttavia, è interessante sottolineare che il documento ha generato non poco scalpore a causa di alcune delle ‘regole’ descritte. Su Repubblica, ad esempio, si legge “Surreale prontuario“, in riferimento al documento consegnato durante il corso di formazione agli uomini e alle donne che dovranno gestire il carcere da 20 posti per migranti a Gjader. A far discutere, soprattutto, alcuni enunciati che darebbero indicazioni anche sul come vestirsi o su come prendere il caffè.
Lo scalpore generato per il vademecum ‘direzione’ Albania
“Evitare di corteggiare le donne albanesi nei vari contesti e in maniera estemporanea. Si tratta di una società più conservatrice, specialmente al nord del paese. L’uomo che sa o vede la propria donna corteggiata da un altro uomo può reagire in malo modo“. Così si legge in uno dei quattordici punti di quel vademecum che, inizialmente, era stato scambiato per una fake news. Considerato pieno di cliché, nel vademecum, visionato da LaPresse, gli albanesi sarebbero descritti come un popolo pudico: “Quindi nudità o vestiario poco sobrio in pubblico non sono graditi“.
Indicazioni anche su come prendere il caffè e ricordando, a tal proposito che: “La consumazione del caffè non è al bancone, ma la solo seduti: questa è una tradizione assoluta a cui attenersi“. Sempre in riferimento alla tradizione culturale legata ai pasti, il vademecum indicherebbe anche che: “Nei ristoranti [è necessario] attenersi a quanto previsto dal menù. Richieste di cambi nella formazione del menù non sono graditi ed ingenerano errori e fraintendimenti“.
Fake news vs verità
L’apertura delle tre strutture per migranti in Albania, secondo quanto scrive la Repubblica, era prevista per il 1 agosto, ma ha subito un ulteriore rinvio dopo quello del 20 maggio scorso. Una prima parte dovrebbe essere aperta il 20 agosto, mentre una seconda apertura è prevista per l’1 settembre. In merito al ritardo dell’apertura dei centri per migranti la colpa è data all’eccessivo caldo e, in questo senso, si invita a munirsi di repellenti contro le zanzare.
Si legge ancora nel vademecum, infatti, che: “La zona di Gjader è fortemente infestata da insetti e zanzare“. Si consiglia infine di prestare attenzione al modo in cui si parla, poiché l’italiano è conosciuto da quasi tutti gli albanesi. Il Segretario Generale della Ulipa (polizia penitenziaria), Gennarino De Fazio, ha commentato a LaPresse: “Credevamo fosse una fake news, poi abbiamo appreso che in effetti quel vademecum è stato realmente stilato e distribuito. Non crediamo si sia volutamente essere sessisti, intolleranti o, diciamo, ‘anti-etnici’. Probabilmente si tratta dell’opera di un qualche funzionario troppo zelante, ma quel che sorprende è che tutto ciò possa essere gestito – come sembra evidente – in maniera estemporanea e senza il vaglio preventivo dei vertici del DAP, se non vi è stato“.