Il giornalista e critico cinematografico Francesco Specchia, noto inviato del quotidiano Libero, ha recentemente rifiutato la candidatura alla Commissione ministeriale sul Cinema. Questa commissione è incaricata di valutare e distribuire i fondi pubblici per i progetti cinematografici di interesse culturale. A proporre la nomina di Specchia era stato l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, attraverso un decreto firmato poche ore prima delle sue dimissioni. Tuttavia, Specchia ha scelto di declinare l’offerta, citando diverse ragioni legate sia a impegni personali che a questioni di opportunità politica e sociale.
La decisione di Specchia
In un’intervista all’Ansa, Specchia ha spiegato di aver preso in considerazione la mole di lavoro che l’incarico avrebbe comportato. Come inviato e critico ha sottolineato come le sue attuali mansioni quotidiane fossero già particolarmente impegnative e difficili da conciliare con l’attività di commissario. Tuttavia, un altro aspetto determinante nella sua scelta è stato il tema del riequilibrio di genere. Il neo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aveva infatti sottolineato la mancanza di una rappresentanza femminile adeguata nella commissione, un problema che Specchia ha deciso di affrontare ritirandosi per lasciare spazio a nuove nomine femminili.
Il contesto delle nomine
La Commissione Cinema è stata al centro di un dibattito politico dopo la nomina di 15 esperti avvenuta durante l’ultimo periodo del mandato di Sangiuliano. Tra gli altri membri indicati figurava anche il critico cinematografico Paolo Mereghetti, autore del celebre dizionario dei film in lingua italiana. Tuttavia, queste nomine hanno sollevato critiche per la mancanza di un adeguato equilibrio di genere. Giuli, al suo insediamento, ha subito annunciato la volontà di “rivedere e perfezionare” il decreto, con l’obiettivo di rispettare maggiormente la rappresentanza femminile.
Il riequilibrio di genere
Il riequilibrio di genere è diventato un tema centrale nel dibattito sulla composizione della Commissione Cinema. Giuli, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, ha riconosciuto l’importanza di intervenire su questo aspetto, ritenendo che un organismo decisionale pubblico debba rappresentare in modo equo sia uomini che donne. L’intervento del ministro è stato accolto con favore da diverse parti politiche e dallo stesso Specchia, che ha confermato la sua stima nei confronti di Giuli e la volontà di sostenere il suo progetto di rinnovamento.
Le reazioni di Specchia
Nella sua dichiarazione, Specchia ha ringraziato Sangiuliano per la fiducia accordatagli, ma ha anche riconosciuto la legittimità delle posizioni di Giuli. “Per dare spazio al necessario riequilibrio di genere” ha affermato Specchia, è giusto che la sua candidatura venga meno, permettendo così la nomina di una donna. L’auspicio finale del giornalista è che la nuova commissione lavori per il bene del cinema italiano, superando ogni barriera ideologica e politica.
La rinuncia di Francesco Specchia coincide con l’arrivo al Mic di Alessandro Giuli: un momento molto delicato per il ministero della Cultura, in seguito allo scandalo che ha coinvolto Gennaro Sangiuliano. Il nuovo ministro dovrà lavorare per ristabilire la fiducia nelle istituzioni culturali e garantire una gestione trasparente dei fondi destinati al settore. Tra le priorità ci saranno la valorizzazione del patrimonio culturale italiano e il supporto alle istituzioni museali e teatrali, che continuano a soffrire degli effetti post-pandemia. Un altro aspetto centrale sarà il potenziamento del turismo culturale, essenziale per l’economia italiana.