Il Superbonus 110% è stato introdotto nel 2020 come misura straordinaria per incentivare la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici. L’incentivo, sotto forma di detrazione fiscale, ha permesso di coprire il 110% dei costi sostenuti per interventi di efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Negli ultimi anni, il Superbonus ha avuto un impatto significativo sul settore delle costruzioni in Italia, stimolando una forte domanda di ristrutturazioni e promuovendo la transizione ecologica. Tuttavia, il successo del programma ha portato anche a diverse criticità, come l’aumento dei prezzi dei materiali e le difficoltà nel rispettare le scadenze per i lavori.

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Superbonus, ultime modifiche

Il Governo italiano ha recentemente annunciato delle modifiche al Superbonus 110%, riducendo l’aliquota dell’incentivo e introducendo nuove restrizioni. A partire dal 2024, il Superbonus sarà ridotto al 70% per le abitazioni unifamiliari, mentre per i condomini l’aliquota scenderà progressivamente fino al 65%. Questa riduzione ha sollevato preoccupazioni tra i proprietari di immobili, che temono di non riuscire a completare i lavori prima della scadenza del programma con le attuali condizioni favorevoli.

Le modifiche hanno colpito anche le modalità di accesso al beneficio. Il Governo ha introdotto nuove regole per limitare l’abuso del Superbonus, richiedendo requisiti più stringenti per l’asseverazione dei lavori e per il rispetto dei criteri tecnici. Questo ha generato una certa confusione, in particolare tra chi ha avviato i lavori in corso e chi intende beneficiare del bonus nel 2024.

Cosa cambia per i cittadini?

Le novità introdotte stanno causando incertezza tra i cittadini. Molti italiani si domandano se riusciranno ancora a beneficiare del Superbonus nella sua versione originaria o se dovranno adeguarsi ai nuovi parametri. I principali dubbi riguardano i tempi di completamento dei lavori già iniziati e le condizioni per accedere alle detrazioni ridotte.

Un altro punto critico è la questione del credito d’imposta. Prima delle modifiche, i beneficiari potevano optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura, rendendo il Superbonus accessibile anche a chi non aveva la liquidità necessaria per affrontare le spese. Con le nuove restrizioni, il meccanismo della cessione del credito è stato limitato, rendendo più complesso l’accesso all’incentivo per molte famiglie.

Impatto sulle costruzioni

Le modifiche al Superbonus hanno avuto ripercussioni immediate sul settore delle costruzioni. Molte imprese edili, che negli ultimi anni hanno basato gran parte della loro attività sul programma, si trovano ora a dover ripianificare i propri interventi. Alcune aziende lamentano ritardi nei pagamenti e difficoltà nell’ottenere nuove commesse, a causa dell’incertezza normativa e delle nuove regole per l’accesso al beneficio.

Da sin.; il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il viceministro, Maurizio Leo, e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Foto Ansa/Massimo Percossi

Inoltre, l’aumento dei costi dei materiali e la difficoltà nel reperirli hanno portato a un rallentamento nei cantieri. Le nuove normative non solo hanno ridotto l’incentivo, ma hanno anche introdotto ulteriori controlli sui cantieri, complicando ulteriormente il processo di ristrutturazione.

Le reazioni al Superbonus

Le modifiche al Superbonus 110% hanno suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi sostiene che la misura fosse ormai insostenibile per le casse dello Stato e che fosse necessario introdurre un ridimensionamento. Dall’altro lato, diverse associazioni di categoria, come quelle dei costruttori e degli architetti, hanno espresso preoccupazione per l’impatto che le nuove norme potrebbero avere sull’economia, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Inoltre, le famiglie italiane che hanno già avviato lavori di ristrutturazione temono di non riuscire a completare gli interventi nei tempi previsti per accedere alle detrazioni. Molti cittadini chiedono al Governo di prorogare i termini o di garantire maggiore flessibilità, soprattutto in un momento di incertezza economica.