Il mondo dello sport italiano è in lutto per la scomparsa di Lea Pericoli, una delle figure più amate e rispettate del tennis italiano. La “signora del tennis”, come era affettuosamente soprannominata, si è spenta all’età di 89 anni, lasciando un vuoto incolmabile tra i suoi fan, gli amici e i colleghi del mondo sportivo.

Lea Pericoli ha rappresentato per decenni un’icona non solo nello sport, ma anche nello stile e nel carattere. Elegante e coraggiosa, ha saputo coniugare una brillante carriera sportiva con una grande forza d’animo, dimostrata nella sua lunga battaglia contro due tumori. La sua eredità va oltre i titoli conquistati: è stata un simbolo di determinazione, resilienza e femminilità nel mondo dello sport.

Lea Pericoli (a sinistra). Foto Ansa

La carriera sportiva

Lea Pericoli è stata una pioniera del tennis femminile italiano. Nata a Milano nel 1935, si è avvicinata al tennis sin da giovane, diventando ben presto una delle figure di spicco del panorama sportivo internazionale. Nel corso della sua carriera ha conquistato 27 titoli nazionali e si è distinta in competizioni internazionali come il Roland Garros e Wimbledon, competendo al fianco di grandi campionesse dell’epoca.

Ciò che però ha reso unica la figura di Pericoli non è stato solo il suo talento sportivo, ma anche il suo stile inconfondibile. Celebre per i suoi outfit innovativi e spesso provocatori per l’epoca, è stata una delle prime sportive a legare la sua immagine all’eleganza, rendendo il tennis non solo una competizione fisica, ma anche un’occasione di espressione personale. Famosissime le sue minigonne e i completi firmati Emilio Pucci, che hanno fatto scalpore e contribuito a ridefinire il look delle atlete.

La lotta contro il cancro

Oltre alla sua carriera sportiva, Lea Pericoli è stata anche un’icona di stile. Ha saputo coniugare la passione per la moda con la sua attività sportiva, sfidando i pregiudizi dell’epoca con il suo abbigliamento audace e le sue scelte di vita libere e moderne. La sua influenza ha superato i confini del tennis, rendendola un punto di riferimento per molte generazioni di donne.

Nel corso della sua vita, Pericoli ha affrontato due gravi battaglie contro il cancro, riuscendo a sconfiggere la malattia per ben due volte, nel 1973 e nel 2012. Questa esperienza l’ha resa una simbolo di forza e speranza per tanti malati, e ha saputo trasformare la sua lotta personale in un messaggio di coraggio e determinazione. Lea ha spesso parlato pubblicamente delle sue esperienze con la malattia, rompendo tabù e contribuendo ad aumentare la consapevolezza sul tema.

Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli. Foto Ansa/Farinacci

Un’eredità indelebile

Lea Pericoli non è stata solo una grande atleta, ma anche una donna di cultura e di comunicazione. Dopo la sua carriera sportiva, è diventata una delle prime donne a raccontare il tennis attraverso i media. Ha collaborato con importanti giornali e riviste, portando la sua competenza e la sua eleganza in televisione, divenendo una voce autorevole e amata nel giornalismo sportivo.

Il grande tennista Nicola Pietrangeli, suo amico e compagno di numerose battaglie sportive, la ricorda con affetto: “Era come una sorella. Abbiamo condiviso tanti momenti, dentro e fuori dal campo. Aspettami, Lea, e prenota un tavolo lassù.” Le sue parole riflettono il profondo legame che univa Pericoli ai suoi colleghi e il rispetto che aveva guadagnato nel corso della sua vita.