L’influenza sta tornando in maniera prepotente nell’inverno 2024, con una variante conosciuta come influenza australiana.

Questo ceppo si sta diffondendo velocemente in Europa e potrebbe rappresentare una delle stagioni più pesanti degli ultimi dieci anni, come segnalato da esperti tra cui il virologo Fabrizio Pregliasco. Con l’arrivo della stagione fredda, l’attenzione si concentra su sintomi, rischi e misure preventive per affrontare questa ondata di contagi.

Influenza, foto Ansa – VelvetMag

Cos’è l’influenza australiana?

L’influenza australiana prende il nome dall’Australia, dove ogni anno si osservano ceppi influenzali che talvolta si rivelano indicativi della situazione che affronteremo durante la stagione invernale nell’emisfero settentrionale. Il virus di quest’anno appartiene alla famiglia H3N2, noto per causare sintomi respiratori più severi rispetto ad altre varianti. Si distingue per la sua capacità di provocare febbre alta, tosse persistente, dolori muscolari e una marcata debolezza fisica.

Secondo i dati più recenti, l’influenza australiana del 2024 potrebbe coinvolgere un numero maggiore di persone rispetto agli ultimi anni, con conseguenze potenzialmente gravi per le fasce più vulnerabili, come gli anziani, i bambini e chi soffre di patologie croniche.

Sintomi principali

I sintomi dell’influenza australiana sono simili a quelli delle influenze stagionali comuni, ma con una maggiore intensità. Tra i più frequenti:

  • Febbre alta (sopra i 38°C)
  • Tosse secca e persistente
  • Mal di gola
  • Dolori muscolari e articolari
  • Mal di testa
  • Affaticamento e debolezza generale
  • Congestione nasale

In alcuni casi, i pazienti possono sviluppare anche sintomi gastrointestinali, come nausea e vomito. Pregliasco ha sottolineato che questa variante potrebbe essere la più pesante degli ultimi dieci anni, e richiede quindi massima attenzione soprattutto per le categorie a rischio.

Perché è considerata così pericolosa?

Uno dei fattori che rendono preoccupante la variante australiana è la sua capacità di diffusione e la gravità dei sintomi respiratori. Oltre alla febbre e alla stanchezza, possono comparire difficoltà respiratorie, che in soggetti fragili potrebbero degenerare in polmoniti o altre complicazioni. Gli esperti raccomandano di prestare attenzione ai primi segni della malattia e di consultare subito un medico in caso di sintomi gravi.

Inoltre, a differenza delle varianti influenzali degli ultimi anni, si prevede che il ceppo australiano possa causare un numero maggiore di ricoveri ospedalieri. Questo è preoccupante in un contesto in cui molte strutture sanitarie stanno già affrontando pressione a causa di altre malattie stagionali e possibili ondate di Covid-19.

Influenza, foto Ansa – VelvetMag

Prevenzione e vaccinazioni

Per proteggersi dall’influenza australiana, è fondamentale adottare misure preventive efficaci. Oltre alle comuni norme igieniche, come lavarsi frequentemente le mani e evitare il contatto ravvicinato con persone malate, il vaccino antinfluenzale rimane lo strumento più potente. Quest’anno, la campagna vaccinale include specificamente il ceppo H3N2 e, secondo Pregliasco, è altamente consigliato per chiunque, specialmente per le persone ad alto rischio.

Anche se il vaccino non garantisce una protezione totale, riduce significativamente la gravità dei sintomi e il rischio di complicazioni. Gli esperti raccomandano di vaccinarsi al più presto, in modo da sviluppare un’adeguata risposta immunitaria prima dell’apice della stagione influenzale.

L’importanza della tempestività

Le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente la diffusione della variante australiana, preparando le strutture ospedaliere per un possibile aumento dei ricoveri. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione, promuovendo la vaccinazione e una diagnosi tempestiva dei casi. La rapida diffusione del virus rende fondamentale l’intervento precoce, specialmente per evitare un sovraccarico del sistema sanitario.

Con l’arrivo dell’inverno, l’influenza australiana potrebbe diventare un’importante sfida per la sanità pubblica. Prevenire la diffusione del virus attraverso la vaccinazione e il rispetto delle misure igieniche sarà cruciale per ridurre l’impatto di questa nuova ondata influenzale. Restare informati e preparati può fare la differenza, specialmente per i più vulnerabili.