Il verme parassita Loa Loa, noto anche come “verme oculare africano”, è un nematode che causa la loiasi, una malattia parassitaria trasmessa dalle punture di mosche del genere Chrysops.

Anche se il Loa Loa è diffuso principalmente nelle regioni forestali dell’Africa centrale e occidentale, in tempi recenti sono emersi casi di loiasi in Italia, soprattutto legati a viaggiatori o persone provenienti da zone endemiche. Questo parassita può vivere per anni nel corpo umano, causando sintomi che vanno da lievi irritazioni cutanee a gravi infezioni agli occhi.

Loiasi, foto Ansa – VelvetMag

Cosa è la loiasi?

La loiasi è causata dall’infezione del corpo umano con il parassita Loa Loa, un verme che può misurare fino a 7 centimetri di lunghezza. Questo parassita si sposta lentamente sotto la pelle, provocando gonfiori temporanei e dolore, noti come “gonfiori di Calabar”. In alcuni casi, il verme può spostarsi verso gli occhi, provocando una fastidiosa sensazione di corpo estraneo e, in casi estremi, la perdita della vista.

Il verme adulto si sviluppa dopo che una persona viene infettata dalle larve trasmesse dalla puntura di una mosca Chrysops. Queste mosche si trovano principalmente nelle foreste pluviali dell’Africa, ma le infezioni possono essere portate da migranti, viaggiatori o persone che vivono in aree rurali a contatto con queste mosche.

Sintomi e diagnosi

I sintomi principali della loiasi includono gonfiore, prurito intenso e dolore localizzato nelle zone in cui il verme si muove sotto la pelle. Il gonfiore di Calabar è uno dei segni distintivi della malattia: si tratta di un rigonfiamento temporaneo che appare e scompare rapidamente.

Quando il verme migra verso l’occhio, i sintomi diventano più gravi e includono arrossamento, bruciore e la sensazione di avere un corpo estraneo che si muove all’interno dell’occhio. In alcuni casi, i pazienti possono vedere il verme muoversi sotto la superficie della congiuntiva. La diagnosi può essere confermata tramite esami del sangue o osservando il verme nell’occhio, come accaduto recentemente in un caso trattato in un ospedale di Padova.

Come si trasmette la loiasi

Il ciclo vitale del Loa Loa dipende dalle mosche Chrysops, che trasportano le larve del verme da persona a persona. Quando la mosca punge un individuo infetto, assorbe le microfilarie (larve immature) che circolano nel sangue. Successivamente, quando la mosca punge un’altra persona, trasmette le larve, che si sviluppano nel corpo umano fino a diventare vermi adulti.

Anche se la trasmissione diretta da persona a persona non è possibile, chi vive o viaggia in zone endemiche è a rischio di infezione. È quindi essenziale adottare misure preventive, come l’uso di repellenti per insetti, vestiti protettivi e reti anti-zanzare.

Loiasi, foto Ansa – VelvetMag

Cure e prevenzione

Il trattamento della loiasi prevede l’uso di farmaci antiparassitari, come dietilcarbamazina (DEC) e albendazolo, che possono uccidere le larve e i vermi adulti. Tuttavia, nei casi più gravi, come quando il verme si trova nell’occhio, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuoverlo.

La prevenzione è cruciale per chi vive o viaggia in aree endemiche. Oltre all’uso di repellenti, è importante evitare le punture delle mosche Chrysops, che sono più attive durante il giorno nelle zone umide e forestali. Chi torna da viaggi in queste regioni e nota sintomi sospetti dovrebbe rivolgersi a un medico per un controllo.

Il caso di Padova

Recentemente, un paziente proveniente dal Camerun è stato curato per loiasi presso l’ospedale di Padova, dove il verme è stato rimosso dall’occhio dopo aver causato gravi sintomi oculari. Questo caso sottolinea l’importanza di diagnosi tempestive e accurate, soprattutto nei pazienti che provengono da regioni a rischio o che hanno viaggiato in zone endemiche. L’intervento ha permesso di salvare la vista del paziente, ma ha messo in luce la crescente presenza di malattie tropicali in Europa, a causa della globalizzazione e dell’aumento dei viaggi internazionali.

La loiasi rimane una malattia rara in Italia, ma con i casi in aumento, è fondamentale informare il pubblico sui rischi legati ai viaggi in paesi endemici e sulle misure di prevenzione che possono essere adottate per evitare infezioni.