Elisabetta Sgarbi dirige L’isola degli idealisti, un film con Tommaso Ragno, Elena Radonicich, Renato Carpentieri, Michela Cescon e Mimmo Borrelli. VelvetMAG ha raccolto le voci dei protagonisti presenti alla Conferenza Stampa in occasione dell’anteprima alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Alla Festa del Cinema di Roma, la regista e sceneggiatrice Elisabetta Sgarbi ha presentato la sua rivisitazione del romanzo di Giorgio Scerbanenco scritto nel 1942. Il libro, L’isola degli idealisti, andò perduto e venne poi pubblicato solo nel 2018 dalla Nave Teseo. La regista decide di ambientarlo nella fine degli Anni ’60, decidendo di concedere alla storia una versione più crudele che echeggia i noir i quali hanno dato la fama a Scerbanenco.

Tommaso Ragno e Elena Radonicich ne L’isola degli idealisti di Elisabetta Sgarbi @Foto Crediti Ufficio Stampa Festa del Cinema di Roma – VelvetMag

Sinossi de L’isola degli idealisti diretto da Elisabetta Sgarbi

L’incontro tra una coppia di due giovani ladri e gli abitanti di una villa sperduta (un ex medico disilluso, un anziano direttore d’orchestra, una scrittrice stanca di scrivere romanzetti) diventa, per riprendere le parole usate per descrivere la situazione “un gruppo di famiglia in un interno“, dove vengono alla luce sogni, illusioni, rancori e fallimenti. Un film notturno, tra terra e acqua, immerso nella nebbia padana da cui, anche per segnare una sorta di continuità con le opere precedenti di Elisabetta Sgarbi, affiorano impreviste opere d’arte. In questo racconto, un gruppo di affiatati attori dà voce all’ironia e al pessimismo di colui che ormai è riconosciuto come uno dei grandi del Novecento italiano. Nel cast Tommaso Ragno, Elena Radonicich, Renato Carpentieri, Michela Cescon e Mimmo Borrelli.

Elisabetta Sgarbi

Perché ti è venuta voglia di fare un film su questo romanzo? E perché hai scelto di spostare la narrazione dagli Anni ’40 agli Anni ’60?
Cecilia, la figlia di Scerbanenco venne in casa editrice, cercando un editore che si prendesse cura dell’opera omnia del padre. Con Eugenio Lio abbiamo subito accolto questa proposta, consapevoli anche che sarebbe stato il primo inedito di un grande scrittore. A noi è piaciuto molto vedere le reazioni dei lettori che lo hanno amato e che ci ha portato a ristampare più volte il testo. Una storia, anche un po’ bizzarra, che contiene però la volontà di instaurare un dialogo che porta al cambiamento. Chiedendo il parere di Cecilia Scerbanenco, abbiamo scelto di ispirare uno dei personaggi al Duca Lamberti, quest’ultimo uno dei personaggi più noti nell’opera di Scerbanenco. Questo ponte con il Duca Lamberti ci ha imposto di spostare la storia dagli Anni ’40 agli Anni 60.

Elisabetta Sgarbi @Foto Crediti Ansa – VelvetMag

Renato Carpentieri

Com’è stato lavorare su un testo che ripropone il linguaggio del romanzo?
Io credo che abbiamo recitato con naturalezza, senza sentirci con una camicia di forza. E abbiamo reso possibile questa lingua e poi, forse, abbiamo fatto un lavoro per restituire quella sorta di ‘ironia caustica‘, presente nel film.

Tommaso Ragno

Come è stato confrontarsi con questo progetto?
Io ho subito immediatamente estrema fascinazione dalla proposta di Elisabetta Sgarbi di utilizzare la lingua originale del libro. Il testo di Scerbanenco è il libro di un autore italiano, scritto in italiano. Questo vuol dire che non risente né del ‘traduttese’ né dell’imitazione di altre lingue europee. La lingua italiana è una lingua letteraria, non si tratta di una lingua di strada. La voluttà rispetto alla lingua degli attori de L’isola degli idealisti, ed in particolare per quanto mi riguarda, è stato uno degli elementi che mi ha portato a cercare di conquistare questo personaggio e la sua lingua. Ho amato anche il fatto che nessuno dei personaggi dovesse marcare dei difetti visibili, ma che il loro mondo fosse descritto nelle sottigliezze.

Michela Cescon ne L’isola degli idealisti di Elisabetta Sgarbi @Foto Crediti frame trailer – VelvetMag

Elena Radonicich

Come è stato entrare in questo personaggio?
Elisabetta Sgarbi ha creato un mondo onirico. Nel mio personaggio avevo una quantità vastissima di dettagli, alcuni dei quali erano descritti nel libro, mentre altri erano scritti nella sceneggiatura. Il fatto di avere creduto in questa realtà e avere abitato questo tempo sospeso, era tutto quello che serviva affinché ci fossero poi gli elementi per poter recitare. Non esistevano degli ostacoli reali, perché la realtà non era uno degli oggetti del film.

Michela Cescon

Come è stato partecipare a questo film?
Ho accettato molto volentieri la sfida di Elisabetta ed Eugenio, anche perché ho trovato geniale l’idea di partenza. Ho sempre pensato che questo film fosse un pre-sequel. Scerbanenco è molto noto e il fatto che si sia voluto creare questo pre-Scerbanenco l’ho trovato geniale, anche per dare quella dose di libertà di un’opera prima. E questo, anche per il mio personaggio, mi ha molto divertita e coinvolta.