Italia ancora tutta in zona bianca. Non è affatto escluso, anzi è possibile. In base al consueto monitoraggio settimanale e alle decisioni che, entro oggi 20 agosto, prenderà la cabina di regia del Governo Draghi, si decideranno i colori delle Regioni. Ma dalla prossima settimana potrebbe non cambiare nulla. Sarebbe una (positiva) sorpresa, visto che alcuni territori come la Sicilia e la Sardegna erano considerati a rischio.
Indice del contagio in calo
Stando invece alle anticipazioni delle agenzie di stampa, non sarebbe in arrivo il cambio di colore per la Sicilia da bianco a giallo. I parametri sarebbero ancora dentro le soglie. Scende ancora, intanto, e si attesta al valore di 1,1, l’indice Rt dei contagi: la scorsa settimana era a 1,27. L’ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane (il 6 agosto era ad 1,56) e porta la replicazione del virus quasi a livelli di soglia.
Zona bianca, rischio moderato
Complessivamente sono 18, fra Regioni e Province Autonome, i territori classificati a rischio moderato per il Coronavirus. Le restanti 3 Regioni – Lombardia, Veneto e Lazio – risultano classificate a rischio basso. I dati sono contenuti nella bozza del monitoraggio Iss-Ministero della Salute all’esame oggi della cabina di regia. Inoltre nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Tuttavia i tassi salgono. Nelle terapie intensive si registra un aumento al 4,9%: da 322 ricoverati (10 agosto) a 423 (17 agosto); nelle aree mediche a 6,2% (da 2.880 a 3.472).
Le regole di prudenza valgono sempre
Resta sostanzialmente stabile l’incidenza dei contagi per 100mila abitanti in Italia. Questa settimana – sempre secondo i dati del monitoraggio Iss-Ministero della Salute – l’incidenza è a 74 casi. Nella settimana precedente erano 73. “La circolazione della variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia – si legge nella bozza del monitoraggio – Questa variante è dominante nell’Unione Europea. È associata a un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale“. “Una più elevata copertura vaccinale – si legge ancora nel documento – e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze.” Opportuno, dunque, “realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione e applicare e rispettare misure e comportamenti“. Tutto questo per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale.