Nelle ultime ore dei voli di evacuazione da Kabul si è scatenato l’orrore. E adesso è salito ad almeno 90 morti e 158 feriti il bilancio, ancora non definitivo, del doppio attacco suicida dell’Isis nella zona dell’aeroporto della capitale dell’Afghanistan, giovedì 26 agosto. Fra le vittime anche 13 militari americani. Si è trattato di attentati nella zona dell’Abbey Gate, area controllata dalle truppe Usa e britanniche. In quel momento erano ammassate almeno 5mila persone in attesa di sapere se avrebbero potuto essere evacuate con i voli in partenza.
Kabul, esplosione fra la gente in attesa
La prima esplosione è stata opera di un kamikaze che si è fatto saltare in aria fuori dal Baron Hotel, in questi giorni base di giornalisti e truppe del Regno Unito. Quindi un altro kamikaze, o un’autobomba secondo altre fonti, più vicino al gate, in prossimità di un canale fognario diventato la terrificante sala d’attesa di migliaia di disperati. Lì centinaia di famiglie aspettano un cenno dai militari. Da lì i soldati si affacciano per tirar su quelli che ce l’hanno fatta e saranno imbarcati sui voli verso una nuova vita. Lì gli attentatori hanno colpito.
La rivendicazione dell’Isis
In serata, l’Isis ha rivendicato gli attacchi accusando i talebani di essere in combutta con gli Usa “per far fuggire le spie“. Pubblicata anche la foto di uno dei kamikaze, secondo quanto riferisce il Site. Il racconto dei testimoni nella capitale afghana è agghiacciante. Cumuli di cadaveri, brandelli di corpi nel canale ricoperto di sangue. Un ex interprete dei marines Usa ha raccontato di aver visto morire tra le sue braccia una bambina di 5 anni. Le immagini e i video circolati sui social media mostrano feriti trasportati a bordo di carriole con l’incessante ululato delle ambulanze in sottofondo.
Biden: “Vi prenderemo”
Dall’America, il presidente Joe Biden non ha trattenuto le lacrime parlando in diretta alla nazione degli “eroi morti a Kabul per una missione altruista“. Poi ha promesso: “Non perdoniamo, non dimenticheremo, vi prenderemo e ve la faremo pagare. E l’America non si farà intimidire, l’evacuazione va avanti e siamo pronti a inviare altre truppe se sarà necessario“. Per il presidente americano sono le ore più difficili e drammatiche. Di fronte a lui lo scenario più tragico che poteva scaturire dalla crisi afghana e dalla sua irrevocabile decisione di abbandonare il Paese entro il 31 agosto. Ma sono ancora mille gli americani da portare via per il Pentagono, che ammette: “Gli attacchi continueranno“. “Condanno questo orrendo, vile attacco contro persone inermi che cercano la libertà – ha detto il premier italiano Mario Draghi – Ringrazio tutti gli italiani che si prodigano in questo straordinario sforzo umanitario per salvare i cittadini afghani“.
LEGGI ANCHE: Fuga dall’Afghanistan: stop ai rimpatri fra 72 ore. Panjshir, Massoud verso lo scontro con i talebani