La televisione del futuro sarà sempre meno in chiaro e soprattutto fruibile quando si vuole. Nessuna liturgia del prime time. Nessuna corsa a cenare in tutta fretta per scegliere quel programma in tutta serata che tutti guarderanno e di cui tutti parleranno. Nel mese di ottobre 2021 gli ascolti tv sono calati di ben 2,5 milioni di telespettatori nella fascia 20.30-22.30 rispetto al 2020: 23,1 milioni in valore assoluto.
Un’autentica fuga che vale un -40% della popolazione totale, un valore che per essere rintracciato bisogna andare indietro di 18 anni. Lo rivela una rielaborazione dei dati Auditel condotta dallo Studio Frasi. Nel dettaglio l’anno scorso nel mese di ottobre ben 62 programmi avevano superato la soglia dei 5 milioni di ascolto; quest’anno solo 25. Ben 39 edizioni del TG (31 del Tg1 e 8 del Tg5), che nel 2021 sono scesi a 17 (tutti del Tg1). Lo scorso anno otto fiction a ottobre 2020 andarono oltre i 5 milioni, quest’anno solo Imma Tataranni lo ha fatto spostandosi dalla domenica al martedì. “Una nuova collocazione – quella del Sostituto Procuratore materano che secondo l’analisi di – “certo non ha giovato a Il Collegio: in base alle nostre elaborazioni, ben 660 mila spettatori che l’anno scorso seguirono la prima puntata del reality, martedì scorso hanno scelto la fiction di Rai1“.
A soffrire non è solo il prime time con l’avvento della smart tv
La diminuzione non riguarda solo il prime time e coinvolge tutti gli editori. Nell’arco della giornata si sono persi un milione di telespettatori su ottobre 2020. In valore assoluto 9,5 milioni, il dato più basso degli ultimi 11 anni. Dal 2010 non si scendeva sotto i 10 milioni. E’ una fuga dalla TV? O solo dalla tv in chiaro?
Le ‘Altre’ – come le definisce lo studio diffuso dall’agenzia Ansa – registrano invece un cospicuo + 10,6%. Chi sono? In primis Netflix (trascinata ad ottobre dal fenomeno Squid Game che ha di gran lungo superato La Casa di Carta), Amazon Prime (con LoL – Chi ride è fuori), Disney+. Non è un caso ormai che anche i grandi registi scelgano le piattaforme per misurarsi con le serie tv.
E’ cambiata la modalità di fruizione. Sono schizzate le smart tv connesse (+93,9%). “Anche se lentamente, le famiglie stanno acquistando i nuovi televisori: tra ottobre 2020 e ottobre 2021 l’ascolto per almeno un minuto da tv connesse è quasi raddoppiato, passando da 11,6 milioni a 21,8 milioni” – ha spiegato Francesco Siliato, responsabile dell’Osservatorio Tv dello Studio Frasi.
A soffrire maggiormente le reti a vocazione tematica del servizio pubblico, penalizzate anche dal non poter essere fruibili in chiaro tranne RaiNews24: la diminuzione è del 16% sia nell’intera giornata, che in prima serata. Le piattaforme salgono a 1,8 milioni in prime time pari al 7.9%, di platea complessiva, che sale al 14% tra i possessori di smart tv. L’analisi spiega che “passare dal vecchio al nuovo televisore spinge a curiosare, a scoprire le piattaforme di vecchi e nuovi broadcaster, le offerte di contenuto, gratuite o a pagamento. Tuttavia la sensazione di fine pandemia spinge verso il mondo fuori casa: alla tv si è già dedicato anche troppo tempo tra lockdown e timore di uscire“.
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