Malala Yousafzai, l’attivista pakistana vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2014, si è sposata. Lo ha annunciato lei stessa utilizzando i propri profili social. Le immagini mostrano nozze da favola per la donna, che ha scelto una cerimonia intima e in famiglia.
Le nozze da sogno di Malala Yousafzai con Asser Malik
“Oggi segna un giorno prezioso nella mia vita. Asser e io ci siamo sposati per essere partner per la vita. Abbiamo celebrato una piccola cerimonia nikkah a casa a Birmingham con le nostre famiglie“: con queste parole Malala Yousafzai ha annunciato le sue nozze. Abito color pesca e un velo dello stesso colore le incorniciano il volto, mentre dalla fronte scende un pendente gioiello. L’abito, tipico della sua tradizione, fa sognare e rimanda ad un matrimonio dalle mille e una notte. Eppure l’attivista ha precisato di aver celebrato una cerimonia intima. Nella didascalia della foto pubblicata sui social ha aggiunto: “Vi preghiamo di inviarci le vostre preghiere. Siamo entusiasti di camminare insieme per il viaggio che ci aspetta“.
Today marks a precious day in my life.
Asser and I tied the knot to be partners for life. We celebrated a small nikkah ceremony at home in Birmingham with our families. Please send us your prayers. We are excited to walk together for the journey ahead.
?: @malinfezehai pic.twitter.com/SNRgm3ufWP— Malala (@Malala) November 9, 2021
La laurea, il matrimonio e la nuova vita del premio Nobel
Malala Yousafzai ha sposato Asser Malik, un responsabile delle operazioni per il Pakistan Cricket Board della città di Lahore. La loro storia d’amore è cresciuta lontana dai riflettori che hanno illuminato la vita dell’attivista fin dal 2014. In quell’anno, infatti, la allora diciassettenne, ha vinto il Premio Nobel per la Pace, diventando la più giovane vincitrice del premio. La Yousafzai ha ottenuto il riconoscimento internazionale per il suo attivismo contro gli sforzi dei talebani per impedire alle ragazze di frequentare la scuola.
Quando aveva solo 15 anni, infatti, è stata colpita alla testa da un membro dei talebani e portata in aereo in Inghilterra per ricevere cure. Per i talebani rappresentava “il simbolo degli infedeli e dell’oscenità”, ma per il mondo intero è diventata il volto della lotta per le donne e per il loro diritto all’istruzione. L’anno scorso, si è laureata all’Università di Oxford in Filosofia, Politica ed Economia.
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