Dall’18 al 20 febbraio, Stefano Accorsi sarà al Teatro Duse di Bologna con lo spettacolo Azul – Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor. La pièce teatrale è scritta e diretta da Daniele Finzi Pasca. In scena, con Accorsi, Luciano Scarpa, Sasà Piedepalumbo e Luigi Sigillo. Una storia di amore, amicizia e passione calcistica.
Teatro Duse di Bologna: in scena Stefano Accorsi dal 18 febbraio
Azul farà il suo debutto il prossimo 18 febbraio al Teatro Duse. Si tratta di una “storia di gente semplice” che accompagna i quattro protagonisti all’interno delle loro dinamiche, fatte di cose semplici e una passione sfegatata per la squadra del cuore. In una città in cui il gioco del pallone è febbre, amore e passione, i quattro protagonisti fanno i conti con le loro rispettive vite. Le loro esistenze, sostanzialmente semplici e comuni, sono accomunate dalla passione folle per la squadra del cuore e le infanzie fiabesche. Ogni domenica, allo stadio, si lasciano travolgere da una furia che li sconquassa. Un racconto di ironia, gioia, ma anche amarezza, che si snoda nell’evocazione di vittorie e sconfitte che hanno condiviso negli anni.
Commentando il proprio ruolo nella commedia, Stefano Accorsi ha dichiarato: “Far parte di uno spettacolo così sospeso fra sogno e semplicità, fra amicizia, ironia, fragilità, passione, tifo, musica e colori, dopo un periodo come quello che abbiamo vissuto e dal quale ancora non siamo totalmente usciti è una meravigliosa avventura“.
Daniele Finzi Pasca e il teatro costruito “col linguaggio dei sogni”
L’autore di Azul, Daniele Finzi Pasca ha sempre “raccontato storie di personaggi carichi di umanità, fragili e trasognati” con un teatro costruito “riproducendo il linguaggio dei sogni“. Descrivendo il teatro che porterà in scena con Stefano Accorsi al Duse di Bologna, ha dichiarato: “Procede per allusioni, associazioni di idee. I ricordi emergono come bollicine che tornano a galla in una bibita che ammazza la sete nelle giornate di caldo fuoco. Cerco di costruire immagini rarefatte, sospese in un tempo inventato, leggero. Amo i colpi di scena, i finali a sorpresa, le macchine teatrali, la magia e l’illusione“.
I personaggi delle sue storie sono “clown” che entrano in scena a passo lento, che “sussurrano, inciampano, ridono e si commuovono“. Da una parte sono personaggi fragili, fatti “di cristallo, di burro e di zucchero“, d’altra parte, invece, sono in grado di essere dei “giganti” che non si danno mai per vinti.
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