Dipendenza dai Social Network: in Italia aumentano i centri dedicati a questo disturbo
Il Centro Nazionale Dipendenza e Doping presenta la prima mappa delle strutture socio-sanitarie distribuite nel nostro Paese
Secondo quanto rivelato dal Centro Nazionale Dipendenza e Doping, in Italia i centri dedicati alla dipendenza da Social Network sono 99. Il Centro dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha tracciato una mappa, che individua la distribuzione delle strutture socio-sanitarie che affrontano questo disturbo; 83 sono afferenti al Servizio Sanitario Nazionale le restanti 16 sono gestiste da reti private sociali.
I centri per la dipendenza da Social Network
Questi centri si occupano di un fenomeno sempre più crescente tra i giovani (ma oggi non solo); aumentano, infatti, le persone che presentano disturbi legati all’uso di Internet e in particolare dei Social Network. Come chiarisce Ansa, riportando le constatazioni effettuate dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping, la distribuzione delle strutture non si presenta omogenea in tutto il Paese; “La Lombardia per il Nord, le Marche per il Centro e la Sardegna per il Sud e le Isole sono le regioni con la maggior presenza di risorse territoriali per le dipendenze da Internet“.
Questi centri socio-sanitari si occupano di offrire un sostegno concreto a chiunque soffra di disturbi legati all’uso di Internet; proprio per questo motivo all’interno dei servizi, sono presenti diverse figure professionali. Le strutture si avvalgono di psicoterapeuti, assistenti sociali ed educatori professionali; ma anche di medici specialisti in psichiatria o neuropsichiatria. Ansa riporta le dichiarazioni di Roberta Pacifici, direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping, la quale afferma: “Offrire agli utenti un aiuto per indentificare subito il servizio più idoneo può favorire un più facile accesso alla presa in carico e al trattamento di questa dipendenza e prevenire così la cronicizzazione del disagio“.
Come nasce questo disturbo
In un mondo sempre più connesso la dipendenza da Social Network si sta distribuendo come un fenomeno capillare che oggi colpisce la fascia d’età tra i 12 e i 25 anni, in maniera più corposa; ma anche gli adulti, attualmente, sembrano soffrire, in modalità sempre più crescente, di disturbi legati all’uso smodato di Internet. La pandemia, che ha costretto a mesi e mesi di vita domestica forzata, ha accresciuto l’utilizzo del web e della rete come diversivo e evasione dalla quotidianità. Questo però ha favorito la crescita esponenziale di disturbi che rischiano di trasformarsi in patologici.
La dipendenza da Social Network rientra all’interno della dipendenza da Internet, meglio conosciuta come Internet Addiction Disorder (IAD). Paragonabile ad altre forme di dipendenza, questo disturbo si caratterizza da impulsi che non implicano l’assunzione di sostanze (come nel caso di stupefacenti o alcool). Tuttavia, l’attività compulsiva online comporta dei meccanismi psicologici e neurologici che si declinano negli aspetti tipici riscontrati in altre dipendenze. Nello specifico si distingue la tolleranza; la necessità di aumentare progressivamente il tempo trascorso online. A questa si associa l’astinenza; ovvero lo stato di disagio che dipende all’interruzione improvvisa del tempo trascorso in rete. E segue anche il craving; ovvero l’esigenza compulsiva di essere sempre connessi. A dimostrarlo diversi studi condotti negli anni.
I sintomi della dipendenza
Secondo quanto confermato da diverse ricerche che si sono occupate di individuare i disturbi legati alla dipendenza da Social Network, ad oggi risulta possibile anche individuare i potenziali sintomi. Secondo il Common-Sense Media, un’organizzazione che monitora l’uso dei social negli USA, tra i sintomi più comuni si può distinguere uno stato ansioso e depressivo; ovvero una vera e propria ansia sociale che, nell’uso compulsivo dei Social Network, si declina nella preoccupazione rispetto al giudizio degli altri e nell’ansia di non poter raggiungere standard offerti sui social.
L’ossessione rispetto alla propria immagine sui social è un secondo disturbo riscontrato nelle persone colpite dalla dipendenza da Social Network; il desiderio di apparire sempre ‘perfetti’ che conduce a non accettarsi e provare un costante senso di inadeguatezza. L’insonnia è un altro dei sintomi comuni; sono molti a svegliarsi anche la notte per controllare i profili online. Ed infine, la paura costante di essere estromessi dalla vita sociale connessa; paura che porta a voler essere perennemente presenti sui social. Infatti, per descrivere la sensazione provata dalle persone dipendenti dai Social Network è stato coniato il termine nomofobia (NO Mobile Phone PhoBIA); ovvero la paura incontrollata legata ai problemi di connessione o allo smarrimento del proprio dispositivo per restare connessi. Ad oggi, risulta evidente quanto sia fondamentale sviluppare centri che si occupino di gestire questa situazione; riconoscere lo stato di malessere è il primo passo, chiedere aiuto non è mai superfluo.
LEGGI ANCHE: Safer Internet Day: l’emoji di Twitter lanciata per promuovere la sicurezza in rete