Glenn Close compie oggi 75 anni. Interprete poliedrica, nota principalmente come villain del grande schermo, deve la sua fama soprattutto a Crudelia de Mon. Eppure, all’epoca non era convinta se accettare la parte o meno.
Volto squadrato, mascella pronunciata e sguardo intenso: Glenn Close è sicuramente una bellezza atipica. Una di quelle che di solito non si trovano sfogliando le pagine delle riviste di moda – che negli ultimi anni sta comunque rivedendo i suoi canoni. Eppure, è stato proprio grazie al mondo della moda, in un certo senso, che ci ha regalato uno dei suoi personaggi più iconici: Crudelia de Mon. La stilista, tra le villain più note – e, in assoluto, più chic – targate Disney, l’ha difatti portata alla gloria eterna, grazie al suo elevato tasso di estrosità, il peculiare look maculato e quell’immancabile pizzico di follia.
Glenn Close non era convinta di voler essere Crudelia de Mon
Facciamo un passo indietro. Glenn Close vanta una carriera sconfinata, ricca di una pletora di ruoli che l’hanno vista mettersi in gioco, offrendo diverse sfumature di sé. Ciononostante, il pubblico la conosce principalmente in veste di villain. E, prima che arrivasse la proposta di indossare l’iconico pellicciotto maculato di Crudelia de Mon, nel proprio curriculum spiccavano titoli del calibro di Attrazione Fatale e Le relazioni pericolose. Nei panni, rispettivamente, della folle Alex e della calcolatrice Marchesa de Merteuil, Glenn Close aveva dunque già dato prova di se stessa come “cattiva” della storia.
Per questo, quando John Hughes le ha presentato la sceneggiatura del live action La carica dei 101 – questa volta la magia è vera, Glenn Close aveva inizialmente rifiutato. Se Hughes aveva fin da subito pensato a lei quale perfetta Crudelia De Mon, dal canto suo l’interprete non voleva rischiare di rimanere incasellata nei panni di villain. Lo sceneggiatore si recò sul set teatrale di Sunset Boulevard, sul quale l’attrice era impegnata nel ruolo di Norma Desmond – che le valse, per altro, il suo terzo Tony Award. Close era stata categorica: mai più villain! Fortunatamente, il costumista dello spettacolo teatrale, Anthony Powell, che si occupò anche di curare i costumi del live action, riuscì a farle cambiare idea. Il successo al box office – ben 232 milioni di dollari – diede ragione a Hughes sulla sua intuizione, portando inoltre la Disney a produrre un sequel nel 2000 (tutto sommato evitabile).
Crudelia ed Estella a confronto
Folle, perfida fino al parossismo, la Crudelia di Glenn Close risplende ancora oggi, dopo oltre 25 anni, di luce propria. Ossessionata dalla moda, fuori da ogni schema, la storica interprete riesce a conferirle ogni singola sfumatura della follia, senza rinunciare a un’inattesa ironia. L’insieme è qualcosa di unico nel suo genere, quasi una parentesi a parte nella propria filmografia, e certamente lontano dall’interpretazione di Emma Stone nell’ultimissimo Cruella. Se la perfida De Mon di Close è una donna potente, già affermata, quella della Stone è una giovane, inesperta, neofita che si affaccia nel mondo della moda, sullo sfondo della Swinging London degli Anni Settanta. E che, prima di diventare Cruella, risponde ancora al nome di Estella. E se un probabile sequel le riunisse entrambe? D’altronde, la Close non ha mai chiuso la porta, anzi si è detta prontissima a rivestirne i panni.
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