©Rossetti
Domani 2 aprile, ore 18.00 al Teatro Duse incontro con Lella Costa, che porterà sul palco “Se non posso ballare… Non è la mia rivoluzione“. Lo spettacolo fa parte di #Ioballoperlei in scena a Bologna dall’1 al 3 aprile.
Al tour si affianca #Ioballoperlei, il progetto di The Circle Italia Onlus rivolto a tutti e in particolare ai più giovani. Proprio questi ultimi, infatti, sono chiamati a raccontare la propria donna valorosa, per contribuire alla stesura di un nuovo grande catalogo di donne valorose.
In quest’ambito, sabato 2 aprile, Lella Costa insieme ad Alessandra Buompadre e Roberta dell’Apa di The Circle Italia racconteranno il progetto. Serena Dandini ha scritto, tra le altre, di Betti Boop, Grazia Deledda, Tina Modotti, mentre la Costa ha parlato di donne come le sorelle Brontë e Frida Kahlo. I ragazzi, invece, hanno arricchito il catalogo delle donne di valore con le storie di cantanti, influencer, attrici, rapper, insegnanti, psicologhe, mamme e amiche del cuore.
Lo spettacolo con Lella Costa si ispira al “Il catalogo delle donne valorose” di Serena Dandini. Il progetto drammaturgico è di Serena Sinigaglia, con la scrittura scenica della stessa Lella Costa e di Gabriele Scotti. Sulla scena, darà corpo e voce ad una lunga serie di donne intraprendenti, a volte incomprese, controcorrente, spesso perseguitate, che hanno lottato per raggiungere traguardi che sembravano irraggiungibili.
In scena, al Teatro Duse, dunque, donne valorose che, nonostante abbiano segnato la storia e l’evoluzione dell’umanità, per uno strano sortilegio vengono ricordate raramente. Personaggi che a fatica riescono ad ottenere un posto nei libri di storia. Sul palco, dunque, appariranno Mary Anderson che ha ideato il tergicristallo, Lillian Gilbreth inventrice della pattumiera a pedale. E poi, ancora, Maria Telkes ideatrice dei pannelli solari, accanto a Marie Curie, Nobel per la fisica e Olympe De Gouges autrice della Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina.
Ci sarà spazio anche per Tina Anselmi, primo ministro della Repubblica italiana, Martha Graham e Pina Bausch, Maria Callas, Emily Dickinson, e la fotoreporter Ilaria Alpi, e Virginia Woolf. Le donne protagoniste sfilano sul palco una dopo l’altra, chiamate con una citazione, un accento, una smorfia, un lazzo, una canzone, una strofa, un ricordo, una poesia, un gemito, una risata.
Entrano alternandosi tra loro con ritmo vivace. Tante le donne che Lella Costa, in uno spettacolo di grande virtuosismo, riesce ad evocare con la voce e con i gesti, invitandole come un gran cerimoniere, ad entrare e ballare insieme a lei. E da qui proprio il titolo dell’opera, che riprender una citazione di Emma Goldman: “Se non posso ballare questa non è la mia rivoluzione”.
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