Conosciuto nel mondo con il film che gli fece guadagnare il Premio Oscar, Il Gladiatore, Russell Crowe vanta una carriera davvero sorprendente con ruoli che sono passati alla storia del cinema; interpretazioni che è impossibile dimenticare e che descrivono un personaggio, a volte, sopra le righe, ma sicuramente un grande attore del nostro secolo.

All’anagrafe Russell Ira Crowe, l’attore neozelandese è nato a Wellington, 7 aprile 1964; nella sua lunga carriera, in cui vanta anche l’esperienza dietro la cinepresa come regista, ha collezionato una serie di interpretazioni che gli sono valse decine di premi e riconoscimenti. Fino ad arrivare al Premio Oscar come migliore attore per il ruolo del  generale Massimo Decimo Meridio ne Il Gladiatore di Ridley Scott.

Russell Crowe è stato condottiero, capitano, pugile, patriarca e persino principe dei ladri nel ruolo di Robin Hood diretto ancora una volta da Ridley Scott. È stato simbolo del bene, del male, della lotta, del coraggio e sempre assolutamente incisivo in ogni ruolo.

La consacrazione a divo di Hollywood

La carriera di Russell Crowe inizia da giovanissimo con i primi ruoli secondari, così come si addice a chiunque cresca facendo esperienza; gli Skinheads, nel 1992, per il quale ottiene il premio come miglior attore protagonista dall’Australian Film Institute, è considerato il suo vero esordio cinematografico. A questo seguirono diverse altre interpretazioni come il western Pronti a Morire di Sam Raimi con Sharon Stone in veste di produttrice e attrice. Ma a lanciarlo tra le stelle di Hollywood fu, probabilmente, L.A. Confidential del 1997 diretto da Curtis Hanson.

Russell Crowe, scena tratta dal film Il Gladiatore (2000)

Sono gli anni 2000 che, tuttavia, lo consacrano a star indiscussa e il Premio Oscar come migliore attore protagonista lo deve alla magistrale interpretazione del Generale Massimo Decimo Meridio ne Il Gladiatore di Ridley Scott. “Al mio segnale scatenate l’inferno“, che in italiano è reso celebre dal fantastico doppiaggio di Luca Ward, risuona nelle menti di chi ha visto (e forse rivisto più o più volte) quel: “Generale che divenne schiavo. Lo schiavo che divenne gladiatore. Il gladiatore che sconfisse un impero“.

Da Il Gladiatore a Robin Hood

Ma non mancano le interpretazioni sorprendenti per Russell Crowe; come quando nei panni del Proessor Jhon Nash, dove genio e follia si susseguono in un intreccio che ripercorre il film biografico diretto da Ron Howard, A Beautiful Mind, l’attore restituisce un’immagine unica e totalmente realistica, portando lo spettatore a credere che quello stesso genio-folle fosse proprio lui, Russell Crowe. Film con il quale vince il Golden Globe e al quale seguono Master and Commander – Ai Confini del Mare (2003) e nel 2005 ancora con la regia di Howard in Cinderella Man – Una Ragione per Lottare, altro bio-film sul pugile James. J. Braddock, campione di pesi massimi negli anni ’30.

Russell Crowe, Oscar Award (1999)

Poi ancora il remake del western Quel Treno per Yuma, girato nel 2007 da James Mangold, Un’Ottima Annata e Nessuna Verità; fino ad arrivare al grande ritorno con Ridley Scott nel Robin Hood del 2010, che restituisce una storia diversa da quella conosciuta e quel ‘ladro-gentiluomo’ sembra avere quasi le fattezze de Il Gladiatore che abbiamo tanto amato. Russell Crowe vanta anche l’esperienza da regista; il suo film d’esordio The Water Diviner ha le musiche del maestro Ludovico Einaudi.

Russell Crowe oggi

Del ‘bel muscoloso’ di un tempo l’attore conserva la grinta, tramutata però in una maturità e in scelte interpretative diverse. A tal proposito, in un’intervista del 2019 riportata dal Corriere della Sera, Russell Crowe ha dichiarato: “Sono stato un gladiatore, il grande matematico John Nash affetto da schizofrenia, il capitano che sfidava l’Oceano in Master & Commander, il padre di Superman. Nessun personaggio però mi ha coinvolto come il padre di Boy Erased“; la storia del pastore battista che costringe il figlio omosessuale ad una ‘terapia di conversione’ è quella forse in cui Russell Crowe maturo, padre oggi di due figli, si indentifica veramente.

Oggi lavora molto con registi australiani e neozelandesi; Boy Erased di Joel Edgerton, The Kelly Gang di Justin Kurzel e il film Marvel Thor: Love & Thunder di Taika Waititi. Tornato anche in televisione con la miniserie The Loudest Voice – Sesso e potere, con cui nel 2020 ha ricevuto un Golden Globe, Russell Crowe oggi è diverso dal divo di un tempo; ma senza dubbio è impossibile parlare di lui come una stella caduta dal firmamento di Hollywood. Che sia un gladiatore, uno scienziato o ‘semplicemente’ un padre, Russell Crowe può, infatti, essere definito uno degli attori più grandi della storia del cinema contemporanea.

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