Cambia, forse definitivamente, il destino del giornalista Julian Assange. Mercoledì 20 aprile la Westminster Magistrates Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Usa. Il fondatore di WikiLeaks rischia di passare dietro le sbarre il resto della sua esistenza.
Salvo un ricorso dell’ultimo minuto presso l’Alta Corte, spetta ora alla ministra degli Interni, Priti Patel, dare il suo via libera finale. Assange è ricercato dagli Stati Uniti dal 2010: il Governo americano lo accusa di aver contribuito a diffondere documenti riservati su crimini di guerra commessi dalle forze armate americane in Iraq e Afghanistan. Il fondatore di Wikileaks ha ancora a disposizione vie legali, ma i suoi avvocati hanno quattro settimane di tempo. Il placet della ministra arriverà infatti entro un termine massimo di 28 giorni da oggi. Per Assange a questo punto le probabilità di successo sono ridotte al minimo. La magistratura britannica ha svolto un lungo iter legale. Il mese scorso la Corte suprema si era già rifiutata di riesaminare il caso.
Cosa è WikiLeaks
Come è noto WikiLeaks è un’organizzazione internazionale, nata nel 2006, che riceve in modo anonimo, grazie a un sistema di cifratura dei dati, documenti coperti da segreto. Si tratta di file di Stato, o bancari, o militari. A curare il sito su cui WikiLeaks riversa i documenti per svelarli a tutti sono giornalisti, scienziati e attivisti. Julian Assange, che è anche attivista informatico, ne è stato caporedattore. Lo scopo di WikiLeaks è di portare alla luce “comportamenti non etici di Governi e aziende“.
Il 20 aprile a Londra il giudice Paul Goldspring ha impiegato 7 minuti per sancire l’ordine di estradizione di Julian Assange negli Usa. Tanto è durata l’udienza. “In parole povere, ho il dovere d’inviare il caso al ministro per una decisione“, ha affermato il magistrato. Assange non era presente in aula, ma vi ha assistito collegato in videoconferenza dal carcere londinese di massima sicurezza di Belmarsh, nel quale è rinchiuso da 3 anni. Lo scorso dicembre l’Alta Corte di Londra aveva accolto il ricorso di un team di avvocati americani contro il rifiuto di estradizione da parte inglese che la giudice distrettuale Vanessa Baraitser aveva stabilito nel gennaio 2021.
Cosa rischia Assange negli Usa
Adesso, poco più di un anno dopo, l’approvazione del trasferimento di Assange negli Usa da parte della ministra dell’Interno Priti Patel appare scontata. Assange è riuscito a sposarsi il 23 marzo scorso in carcere con l’avvocatessa sudafricana Stella Moris, la compagna che gli ha dato due figli durante il periodo d’asilo nell’ambasciata ecuadoriana. Coinvolto in una lunga saga legale, il 50enne australiano è ricercato dai tribunali americani che vogliono processarlo. È sotto accusa per la diffusione, dal 2010, di oltre 700mila documenti riservati sulle attività militari e diplomatiche americane, in particolare in Iraq e in Afghanistan. Perseguito in particolare dalla legge contro lo spionaggio, Assange rischia 175 anni di carcere.
LEGGI ANCHE: Macron-Le Pen, duello finale in Tv