Mentre negli Stati Uniti s’inasprisce il dibattito sul diritto all’uso delle armi nei giorni del lutto per la strage di bambini di Uvalde, il Canada corre ai ripari. Il premier Justin Trudeau annuncia una stretta su pistole e fucili.
Se il progetto di legge governativo riceverà l’approvazione dal Parlamento, nel paese scatterà un “congelamento nazionale” della proprietà di un’arma. Ma anche la confisca della licenza per chi è coinvolto in atti di violenza domestica o di molestie, come lo stalking. Trudeau intende così proseguire con la stretta sulle armi già intrapresa. “Non c’è alcuna ragione per cui qualcuno in Canada debba avere armi nella sua vita quotidiana. A parte quelle per la caccia e le attività sportive” ha dichiarato il Primo Ministro, senza tanti giri di parole, presentando il progetto di legge.
Fra le regole che Trudeau vuole introdurre c’è anche quella per cui i caricatori per le armi lunghe si possano modificare. L’obiettivo è che non possano sparare più di 5 colpi. Il progetto di legge contempla anche il divieto di vendere o trasferire caricatori ad alta capacità. Un modo per limitare la potenza devastante dei fucili semi automatici. Si tratta di alcune delle armi più usate da chi compie massacri. “Dal giorno in cui la legge entrerà in vigore, non sarà più possibile acquistare, vendere, trasferire o importare armi in Canada” ha detto Trudeau in conferenza stampa. “Dato che la violenza armata continua a crescere, è nostro dovere continuare ad agire“, ha sottolineato. Se approvato, il provvedimento dovrebbe essere applicato a partire dal prossimo autunno.
Le armi già vietate in Canada
Armi altamente letali come quelle di assalto militare sono già vietate in Canada da due anni. Fra queste ci sono i fucili AR-15 rifle: armi che il killer 18enne della strage di Uvalde in Texas ha adoperato per uccidere 19 bambini e 2 insegnanti. In Canada l’ultima strage legata alla diffusione pressoché indiscriminata delle armi da fuoco risale all’aprile 2020 in cui furono uccise 23 persone nella Nuova Scozia.
Nelle settimane successive alla strage il Governo bandì circa 1.500 tipi di armi da fuoco, ma non è mai riuscito a fermare una crescente ondata di atti di minacce e di violenze con le pistole. Inoltre dagli Stati Uniti rimane costante il flusso clandestino di armamenti che ogni giorno arrivano in Canada mettendo in allarme le forze dell’ordine. Non appare casuale che la presentazione del progetto di legge di Trudeau sia avvenuta all’indomani della visita a Uvalde, sul luogo della strage del 24 maggio, del Presidente e della First Lady degli Stati Uniti. “Quello della violenza armata è un problema complesso” ha detto il premier canadese Trudeau. “Ma, al tempo stesso, semplice: meno armi vi sono nelle nostre comunità, più sicuri saremo tutti noi“.