Prosegue, all’apparenza inesorabilmente, l’avanzata russa nell’Est dell’Ucraina. In Turchia il summit fra il ministro degli Esteri di Mosca, Lavrov, e quello di Ankara, Cavusoglu, sul problema del grano.
Bombardamenti russi hanno distrutto due ospedali a Severodonetsk e Rubizhne come mostrano le nuove immagini satellitari che Maxar Technologies ha scattato, pubblicate dalla Cnn (vedi foto a centro pagina). Sul tetto della struttura ospedaliera di Severodonetsk era stata dipinta una grande croce rossa. Nel sud di Rubizhne oltre all’ospedale sono ora rasi al suolo anche un’azienda farmaceutica e gli edifici circostanti. L’Ucraina sostiene che l’avanzata del nemico nella zona è comunque rallentata. “In direzione di Severodonetsk l’esercito di Kiev sta frenando l’assalto delle truppe russe, i combattimenti continuano. Respinto il tentativo di prendere il controllo delle vicine città di Toshkivka e Ustinivka“.
“Nessuno si arrenderà a Severodonetsk” ha dichiarato il capo militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai, citato dal Guardian. “I russi vogliono catturare la città entro il 10 giugno. Si stanno svolgendo feroci battaglie, i nostri difensori stanno combattendo per ogni centimetro della città“. Le truppe nemiche, ha sottolineato Gaidai, “non controllano la strada Lysychansk–Bakhmut, ma sparano pesantemente. Noi non usiamo questa strada, è troppo pericolosa. Le forze russe progettano nuovamente di attraversare il fiume Seversky Donets al fine di creare una testa di ponte per l’offensiva“.
Da parte sua il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha affermato su Telegram che sarebbero “oltre 31mila i militari russi già morti in Ucraina. Dal 24 febbraio, la Russia paga ogni giorno quasi 300 vite dei suoi soldati per una guerra completamente insensata contro l’Ucraina. E comunque verrà il giorno in cui il numero delle perdite, anche per la Russia, supererà il limite consentito“.
Ucraina, corridoi per il grano
Se la guerra non si ferma neppure per un istante, è anche vero che la diplomazia sembra muoversi con un po’ di determinazione. Almeno per il problema del grano dell’Ucraina, che i russi hanno bloccato nei porti sotto il loro controllo militare. In Turchia il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, ha ricevuto ad Ankara il suo omologo russo Sergei Lavrov. La “preparazione tecnica” per creare corridoi sicuri per il trasporto di grano dai porti dell’Ucraina attraverso il Mar Nero “sarà completa il prima possibile“, ha affermato Cavusoglu.
Da parte di Mosca si è fatto sapere che il porto di Berdyansk, occupato dai russi, è ora riaperto dopo lo sminamento. E si prevede che le prime navi cariche di grano prenderanno il largo alla fine di questa settimana. Lo ha riferito all’agenzia di stampa Tass Vladimir Rogov, membro del consiglio direttivo dell’autoproclamata amministrazione locale filorussa. “Tutto è pronto per la spedizione del carico, e probabilmente il grano partirà per primo. In realtà qui c’è molto grano, tutti gli elevatori sono pieni” ha detto. Il capo dell’autoproclamata amministrazione militare-civile, Yevgeny Balitsky, ha detto che i territori occupati dall’esercito russo nella regione sud-orientale ucraina di di Zaporizhzhia stanno fornendo grano al Medio Oriente.
“Crisi alimentare, arsenale del terrore”
Si tratta di grano dell’Ucraina, commercializzato però dai russi occupanti tramite i loro collaboratori locali. Secondo la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, la crisi alimentare e del frumento ucraino è frutto di “un freddo, insensibile e calcolato assedio di Putin ad alcuni dei paesi e delle persone più vulnerabili del mondo.” “Il cibo è diventato parte dell’arsenale del terrore del Cremlino” ha accusato, ribadendo che le sanzioni europee non colpiscono i prodotti alimentari in Ucraina.