Ucraina e Moldavia sono paesi ufficialmente candidati e entrare nell’Unione europea. Ma poche ore dopo l’annuncio, nel Donbass la situazione della guerra si è aggravata. A Severodonetsk le truppe di Kiev sono sul punto di ritirarsi di fronte all’attacco russo.
Il Consiglio europeo ha dato formalmente il via libera, ieri 23 giugno, alla concessione a Ucraina e Moldavia dello status di paesi candidati all’ingresso nell’Ue. Luce verde anche alla “prospettiva europea” per la Georgia. “Oggi è un buon giorno per l’Europa. Congratulazioni al presidente Volodymyr Zelensky, alla presidente Maia Sandu e al primo ministro Irakli Garibashvili. I vostri paesi fanno parte della nostra famiglia europea. E la storica decisione odierna dei leader lo conferma“, scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, si è collegato in live alla sala del Consiglio europeo a Bruxelles. “È un momento unico e storico” ha commentato. Ma a Bruxelles è scoppiato il caso dei Balcani occidentali. Nessun risultato tangibile, per Albania, Serbia e Macedonia del Nord dal vertice con i 27 leader della Ue, a causa dei veti incrociati. “La Russia – si legge invece nelle conclusioni approvate dal Consiglio europeo – usando il cibo come arma nella sua guerra contro l’Ucraina, è l’unica responsabile della crisi di sicurezza alimentare globale.” “Il Consiglio europeo esorta la Russia a sbloccare il Mar Nero, in particolare il porto di Odessa, in modo da consentire l’export di grano e le operazioni di navigazione commerciale.”
Ucraina, Severodonetsk
In Ucraina, intanto, i soldati di Kiev trincerati nello stabilimento chimico Azot di Severodonetsk sono disposti ad arrendersi a patto che i russi garantiscano l’incolumità dei civili. Lo ha riferito all’agenzia di stampa Tass una fonte delle milizie separatiste filorusse del Lugansk. In precedenza il governatore Sergiy Gaidai, aveva affermato che i soldati presenti nella fabbrica stavano valutando un ritiro. Non è chiaro quale sia il numero di uomini, donne e bambini presenti nei bunker dello stabilimento. Si parla di centinaia di persone, forse oltre mille. I separatisti affermano che alcuni civili hanno lasciato la fabbrica in queste ore.
“Epidemie a Mariupol”
Nel Sud, invece, Mariupol è “sull’orlo di una catastrofe epidemiologica“. Lo ha riferito il sindaco Vadym Boychenko, secondo quanto riporta The Kyiv independent. In città, ha spiegato, si stanno già diffondendo malattie infettive, tra le quali potrebbero esserci virus mortali come colera e dissenteria. Il Comune di Mariupol ha riferito che 9.000 tonnellate di rifiuti hanno invaso le strade. Mariupol è ora “un vero e proprio ghetto” dove le condizioni igieniche mettono a rischio la vita dei residenti rimasti.