Un’ora di vertice a tu per tu fra il premier Mario Draghi e il leader del M5S, Giuseppe Conte, si è svolto mercoledì 6 luglio. Le tensioni restano. Il M5S non sembra orientato a lasciare il Governo. “Vogliamo risposte chiare dal premier“.
“Abbiamo parlato con Draghi, gli abbiamo consegnato un documento a nome del M5s. Abbiamo accumulato un forte disagio politico” ha detto Giuseppe Conte. “Noi siamo disponibili a condividere una responsabilità di Governo come abbiamo fatto fino a qui in modo leale e costruttivo. Ma occorre un forte segno di discontinuità“.
RdC, la ‘bandiera’ M5S
Conte ha poi insistito in particolare sul reddito di cittadinanza. “Non permettiamo più che il reddito di cittadinanza sia messo quotidianamente in discussione” ha detto il presidente di M5S. “Dobbiamo intervenire – ha elencato l’ex premier – a favore di famiglie e imprese con un intervento straordinario. I 200 euro di bonus non servono. Si deve tagliare il cuneo fiscale. Dobbiamo intervenire per i lavoratori e sul salario minimo“. “Draghi – ha spiegato Conte – si prenderà un po’ di tempo per valutare le nostre richieste. Non mi aspettavo una risposta immediata, non sarebbe neanche stato serio“.
Conte e il Consiglio nazionale
Prima di incontrare Draghi, Giuseppe Conte ha presieduto il Consiglio nazionale del Movimento per decidere la linea in vista dell’incontro a Palazzo Chigi. Fra i pentastellati è passata la linea di restare al Governo, con alcune richieste che poi Conte ha presentato al premier Draghi. Durante la riunione ci sarebbe stato un lungo confronto tra le varie anime dei pentastellati. È emerso il disagio politico dell’intera comunità del Movimento. La permanenza al Governo del M5S dipende, insomma, dalle risposte concrete, nei fatti, che Draghi darà.
Il nodo del Superbonus
Il 5 luglio si è registrata un’altra giornata di tensioni e accuse reciproche. La maggioranza che sostiene il Governo è divisa ancora una volta sul Superbonus edilizio del 110%, una normativa per rilanciare il settore che fu varata dal Governo Conte. Regole che l’attuale esecutivo vuole progressivamente ridurre e poi chiudere del tutto. Proseguono intanto le trattative nella maggioranza per arrivare a un accordo sul decreto aiuti ed evitare divisioni.
“Non è il momento di fare previsioni, spero solo che vada bene“. Lo ha detto il ministro dem per i Beni culturali, Dario Franceschini, a San Gimignano (Siena), in riferimento all’incontro in corso tra il premier Draghi e il leader M5S Giuseppe Conte. “In una fase di opportunità e di insidie penso che una crisi sarebbe una delle cose più pazzesche che possa avvenire” ha aggiunto il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. “Il M5S – attacca Iv con Ettore Rosato a SkyTg24 – sta facendo perdere tempo su un decreto importante per famiglie e imprese in un momento complicato come questo. Mentre tra l’altro Draghi è impegnato in incontri delicati. Questo non è certo il messaggio che dobbiamo dare agli italiani. Serve mettere da parte le bandierine ideologiche per lavorare con unità nell’interesse del Paese“.