“Qui nascerà una nuova canzone”. Cesare Cremonini viaggia verso Sud, si prende qualche giorno di vacanza e raggiunge Maratea. Direttamente da lì continua a scrivere e creare, perché, ce lo ha detto, ha “un nuovo album bellissimo fra le mani”. E non solo: Cremonini esordirà dietro la macchina da presa con il suo primo film da regista: la storia di Lucio Dalla.
Il disco in produzione con Steve Jordan (!) alle batterie
Un nuovo album, che sta continuando a prendere forma questa estate. Un nuovo tour negli stadi, previsto già per il 2020 e ora posticipato al 2022, a causa della pandemia. E poi l’esordio alla regia, nell’attesissimo film su Lucio Dalla. In questo periodo Cremonini ha tanto in ballo, e il prossimo anno potrebbe vederlo sulla cresta di diverse onde, sia sul fronte musicale che su quello cinematografico. Nel frattempo, lui condivide ogni tappa del suo percorso senza nascondere i dubbi e i flussi di coscienza che si trascina dietro, in pieno ‘stile Cesare’.
Cresce, ovviamente, l’aspettativa attorno al nuovo disco d’inediti: “Arrivo al momento di iniziare la produzione vera e propria – scrive lui su Instagram – quella in cui risuono o faccio registrare dal vero ogni strumento, che voglio non sia virtuale, dai musicisti che amo o che stimo”.
Una delle note più interessanti di questa nuova produzione è la partecipazione di Steve Jordan, batterista e produttore “leggendario”, come sottolinea lo stesso Cremonini. Per i non addetti ai lavori: Jordan è stato protagonista proprio in questi giorni della cronaca musicale, per essere il sostituto prescelto da Charlie Watts nel prossimo tour dei Rolling Stones. Robetta, insomma… Ma Cesare promette bene e annuncia che sarà “un grande album di canzoni, nel momento in cui gli album sono visti solo come una vetrina”.
Il film su Lucio Dalla (Cesare Cremonini non deluderci, ti prego)
I rischi di un esordio alla regia, ma i vantaggi di un cantautore bolognese che racconta ‘IL’ cantautore bolognese per eccellenza. Sarà Cesare Cremonini sia a scrivere che a dirigere il film su Lucio Dalla. Per lui si tratta anche di un ritorno al cinema, dopo l’esordio del 2002 (i tempi del boom Lùnapop, nati e scoppiati nell’arco di 3 anni) e l’ultimo ruolo da protagonista per Pupi Avati, nel film Il cuore grande delle ragazze (2011). Fino all’incursione più recente in tv, nel 2017, in un episodio de L’Ispettore Coliandro. Ma stavolta Cesare passa dietro la macchina da presa, prendendo le redini di un progetto enorme (l’aspettativa nei confronti del nuovo album, al confronto, è una passeggiata di salute…).
“Ho iniziato a lavorare con una squadra straordinaria (ve ne parlerò a lungo…)”, ha scritto ancora su Instagram parlando del film su Dalla. “È cominciata così una di quelle avventure che mi cambieranno la vita. Sia per la possibilità di indagine e approfondimento, sia perché mi libera da molte delle mie ossessioni e visioni. Ho la grande possibilità di raccontare un istante leggendario che in realtà è pieno di misteri. Segreti mantenuti con tenacia. Tesori mai ritrovati. Pagine ancora da scrivere”.
Per un ragazzo che ha iniziato a far musica a Bologna, respirando Dalla semplicemente stando al mondo, l’ultima connessione con Lucio c’era stata – fortissima – nella condivisione delle luminarie in via D’Azeglio (illuminate prima con i versi de L’anno che verrà, e poi con quelli di Nessuno vuole essere Robin). Ancor di più, Cremonini porta il peso e lo stupore di quel commento fatto da Dalla, prima della sua scomparsa: “L’unico che salvo tra i cantautori di oggi è Cesare Cremonini, la sua musica mi intriga molto”. Un passaggio di testimone da far tremare le gambe. Cosa possa rappresentare Lucio per Cremonini è facile solo immaginarlo: che l’ossessione e la visione, dunque, si trasformino in omaggio. Buona fortuna, Cesare!
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