È morto a Roma, oggi 24 gennaio, Flavio Carboni (nella foto sopra), il faccendiere al centro di molte trame oscure che hanno destabilizzato l’Italia nel corso di decenni. Carboni aveva compiuto 90 anni da pochi giorni. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, avrebbe avuto un infarto letale nel corso della notte. Il nome di Carboni è rimasto legato a vicende buie della recente storia italiana come il crac del Banco Ambrosiano Veneto. Ma non solo. Anche la misteriosa morte di Roberto Calvi (in alto a destra nella foto sopra), presidente del Banco Ambrosiano. E gli intrighi eversivi per molti anni portati avanti dalla loggia massonica deviata P2, facente capo a Licio Gelli (in basso a destra nella foto sopra).

Carboni non era misterioso

È stato al centro della cronaca per 50 anni” ma con “una sola condanna definitiva per la vicenda legata alla bancarotta del Banco Ambrosiano“, ha affermato l’avvocato Renato Borzone. “Lo hanno perseguitato accuse dietrologiche e surreali” ha aggiunto. “Come nel caso del processo per la morte di Roberto Calvi, accuse nei confronti delle quali ha dimostrato la sua innocenza. Non era San Francesco ma tuttavia è stato sempre stato considerato un personaggio misterioso che in realtà non era“.

Al centro di molti casi

Il nome di Carboni è legato a molte vicende di cronaca che hanno scosso l’Italia. Come, per esempio, l’attentato a Roberto Rosone, all’epoca vicepresidente del Banco Ambrosiano Veneto, il crack della banca (unico caso in cui è stato condannato), la morte del banchiere Roberto Calvi (caso dal quale fu assolto). Carboni ha intrattenuto rapporti con personaggi come l’agente segreto Francesco Pazienza, col capo della loggia massonica deviata P2, Licio Gelli (ma lui ha sempre negato di averlo conosciuto), con il boss mafioso Pippo Calò e con l’ex gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Armando Corona.

La P3 e l’eolico in Sardegna

Tra le inchieste che lo hanno coinvolto anche quella legata agli appalti dell’energia eolica in Sardegna. Un’indagine nata da un altro filone dell’inchiesta, legato alla cosiddetta loggia massonica P3. Nel 2010 Flavio Carboni è stato ascoltato anche come testimone per la scomparsa di Emanuela Orlandi, per i rapporti che avrebbe avuto in Vaticano. Ma anche a causa dei contatti che avrebbe avuto con alcuni esponenti della Banda della Magliana. Nell’agosto 2018 era finito sul registro degli indagati per trasferimento fraudolento di fondi. Una vicenda per la quale i magistrati lo hanno assolto nei giorni scorsi.

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