La guerra della Russia in Ucraina fa segnare altre tragiche tappe quando ormai siamo al decimo giorno di conflitto, dopo l’invasione del 24 febbraio. È infatti fallita l’evacuazione della popolazione dalle due città di Mariupol e Volnovakha, attraverso corridoi umanitari, prevista oggi 5 marzo. La conferma anche da fonti della Croce Rossa.
Poche centinaia le persone che si sono potute mettere in salvo. La Russia aveva annunciato una tregua di 5 ore dalle 10 alle 15 (ora italiana) che però, riporta l’Ansa, di fatto non è mai partita. Secondo il Governo ucraino i russi non hanno rispettato la tregua lungo il percorso fissato per l’evacuazione. Putin, dal canto suo, accusa gli altri e sostiene che “il lavoro dei corridoi umanitari, in particolare di quello di Mariupol, viene impedito dai nazionalisti ucraini“. Non solo. Per il presidente russo le sanzioni che l’Occidente impone a Mosca sono come una dichiarazione di guerra.
La Rai non trasmette più dalla Russia
In Russia la stretta sui mass media si fa sentire anche per la televisione di Stato italiana. La Rai ha sospeso i servizi giornalistici dopo i provvedimenti varati da Mosca. La nuova legge che il Cremlino ha varato in queste ultime ore prevede fino a 15 anni di carcere per chi “volontariamente diffonda” notizie considerate “false” sulla guerra. “In seguito all’approvazione della normativa (…) la Rai sospende i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Federazione Russa“, comunica in una nota Viale Mazzini. La Rai sottolinea che “la misura si rende necessaria al fine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell’informazione. Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa arriveranno da giornalisti dell’Azienda in servizio in Paesi vicini. E nelle redazioni centrali in Italia“. Naturalmente gli inviati della Rai continueranno a trasmettere dall’Ucraina.
La Cina: “Dialogare sull’Ucraina “
In un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha spiegato che la Cina “incoraggia Usa, Nato, Ue e Russia a condurre dialoghi con pari dignità” sulla guerra in Ucraina. E “ad affrontare le contraddizioni e i problemi accumulati nel corso degli anni“. Wang ha invitato l’Occidente a “prestare attenzione all’impatto negativo della continua espansione verso est della Nato sulla sicurezza della Russia“.
“Ucciso negoziatore ucraino: era una spia”
Da Kiev giunge infine la notizia che i servizi segreti ucraini (Sbu) avrebbero ucciso un componente della squadra di negoziatori del Governo di Volodymyr Zelensky in quanto ritenuto spia dei russi. Secondo fonti del media di Kiev Ukrainska Pravda, l’uomo sarebbe stato vittima di un’esecuzione durante un tentativo di arresto. La stessa fonte rivela che c’erano “forti prove” che stesse divulgando informazioni riservate alla Russia. A diffondere la notizia anche l’agenzia di Stato ucraina Unian che rivela il nome del negoziatore: Denis Kireev, un banchiere. I servizi ucraini (Sbu) avrebbero avuto prove del tradimento di Kireev, comprese intercettazioni telefoniche.
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