Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio sono i protagonisti di Hamlet, in scena il 21 aprile alle ore 21 al Teatro Duse di Bologna.

Lo spettacolo è di Alessandro Angelini e Antonio Prisco per la regia di Francesco Tavassi. L’adattamento è liberamente tratto dall’unico Amleto del tragediografo inglese William Shakespeare.

Si tratta di un recupero della replica inizialmente prevista per il 24 febbraio 2020 e sospesa a causa della pandemia da Covid-19. Tutti i biglietti già acquistati per quella data, dunque, restano validi per la nuova data e tutte le informazioni a tale proposito sono disponibili sul sito ufficiale del Teatro Duse.

Hamlet al Teatro Duse di Bologna con Giorgio Pasotti e Mariangela D’Abbraccio

Il nuovo spettacolo previsto in scena al Teatro Duse il 21 aprile porta in scena un classico senza tempo. Riportare in scena un personaggio così classico come quello di Amleto potrebbe sollevare qualche dubbio. Eppure, tra tutti i personaggi shakespeariani, e probabilmente anche tra quelli del teatro, pochissimi hanno la sua stessa modernità. Il protagonista di Hamlet è, infatti, un eroe moderno che già alcuni secoli prima della nascita della psicanalisi, ha portato sulla scena il dissidio della psiche. La sua vicenda, infatti, è una battaglia da combattere con se stessi prima ancora che col mondo esterno.

Sul palco, al fianco di Giorgio Pasotti nel ruolo di Amleto e Mariangela D’Abbraccio in quello della madre e regina di Danimarca Geltrude, ci saranno anche altri volti noti: Claudia Tosoni (Ofelia), Gerardo Maffei (Re Claudio e lo Spettro), Davide Paganini (Polonio), Pio Stellaccio (Laerte), Andrea Papale (Guildersten) e Salvatore Rancatore (Rosencrantz). La messa in scena dimostrerà che non devono trarre in inganno le armi, il linguaggio di altri tempo o il regno di Elsinore. Il personaggio di Amleto, infatti, è in grado di rigenerarsi e tornare a vivere ad ogni rivisitazione. Ad ogni rivisitazione, dunque, è possibile scoprire quanto la sua storia e il suo dilemma sia attuali.

A renderlo così moderno e vicino a noi è proprio la sua incapacità di scegliere, il cosiddetto dubbio amletico. Il suo isolamento, che sfocia quasi nella follia, l’impotenza di subire il peso fisico e terreno che deriva da tali indecisioni lo rendono personaggio dei giorni nostri. Nella sua incapacità di reagire prontamente alle difficoltà, il protagonista ci appare come un uomo imprigionato nella sua condizione, simile in tutto e per tutto a noi.

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