“80 anni da situazionista“. Questo è il primato di Oliviero Toscani che festeggia il suo compleanno con un’esposizione a cura di Nicolas Ballario. Una mostra che ripercorre la carriera del grande fotografo. Oltre cento fotografie che mettono in scena la potenza creativa e la carriera dell’artista attraverso immagini più e meno note.
Toscani mediante la fotografia ha fatto discutere il mondo su temi importanti come il razzismo, la pena di morte. Ma anche l’AIDS, la guerra, il sesso, la violenza, l’anoressia. Ci saranno tutte le sue campagne più famose in mostra, ma anche un Toscani meno conosciuto.
Oliviero Toscani l’irriverente fotografo italiano
Tra i lavori in mostra si va dal famoso manifesto Jesus Jeans “Chi mi ama mi segua“, Bacio tra prete e suora del 1992. Ma anche i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007. In mostra anche le immagini realizzate per la moda, Claudia Schiffer e Monica Bellucci e addirittura quelle del periodo della sua formazione. In mostra anche decine di ritratti che hanno “cambiato il mondo”, come Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini. Una sala è dedicata al progetto Razza Umana, con il quale Oliviero Toscani ha solcato centinaia di piazze in tutto il mondo per fotografare chiunque lo desiderasse. Ciò ha fatto sì che creasse il più grande archivio fotografico esistente sulle differenze morfologiche e sociali dell’umanità, con oltre 10.000 ritratti.
Toscani nasce a Milano nel 1942 ed è figlio d’arte: suo padre, Fedele, è stato infatti il primo fotoreporter del Corriere della Sera
Sono proprio il padre, la sorella e il cognato Aldo Ballo a spingerlo a studiare in una grande scuola. Oliviero si reca infatti a Zurigo, presso la Kunstgewerbeschule. Qui impara la teoria del colore, la tecnica e la composizione. Si diploma nel maggio del 1965 e finalmente può cominciare quella che si sarebbe rivelata una carriera brillante. Sono gli anni della frattura con il vecchio mondo, gli anni dei Beatles e dei Rolling Stones, della minigonna inventata da Mary Quant, sono gli anni delle contestazioni studentesche. Toscani immortala quei momenti con la sua macchina fotografica. Stivaletti e ovviamente capelli lunghi, Toscani ci mette poco ad affermarsi e a diventare uno dei fotografi più richiesti dalle riviste di tutto il mondo.
Il primo grande scandalo: i jeans di Jesus “Chi mi ama, mi segua”
Il manifesto – siamo nel 1973 -fa il giro del mondo e le polemiche infuriano come mai prima era successo intorno a una pubblicità. È Pier Paolo Pasolini ad ammonire tutti quei facili moralismi, parlando di come quell’immagine ponesse un fatto nuovo, una eccezione nel canone fisso dello slogan, rivelandone una possibilità espressiva imprevista. Il nome di Oliviero Toscani, e non solo le fotografie, è ormai noto in tutto il mondo. Agli inizi degli Anni Settanta Toscani decide di trasferirsi a New York.
Si trasferisce per qualche tempo al Chelsea Hotel, intorno alle cui stanze ruota tutta la cultura underground della grande mela. Di questi anni è il fidanzamento con la modella Donna Jordan e la frequentazione della Factory di Andy Warhol, amico e modello per sue le fotografie. Oliviero Toscani passa le serate al Max Kansas City o al Club 54 e fotografa tutti i protagonisti della scena musicale e creativa di allora: Mick Jagger, JoeCocker, Alice Cooper, Lou Reed.
Le collaborazioni con i giornali e marchi moda più famosi al mondo
Vogue, Harpe’s Bazaar, GQ, Elle. E poi Missoni, Valentino, Armani, Esprit, Prenatal, Chanel e soprattutto Elio Fiorucci, il vero innovatore della moda a livello mondiale, con il quale Toscani stringe una forte collaborazione e amicizia. Nel 1982 avviene invece l’incontro che cambia il mondo della comunicazione: Toscani inizia a realizzare le campagne per Benetton, dando vita a una serie ormai radicata nell’immaginario di tutti. Viene inventato il marchio United Colors Of Benetton, quel rettangolino verde che sarà posto sulle fotografie che scuoteranno le coscienze del mondo. Oliviero Toscani ribalta il senso delle fotografie di moda e con le campagne Benetton parla di razzismo, fame nel mondo, AIDS, religione, guerra, violenza, sesso, pena di morte.
La fotografia di Oliviero Toscani come denuncia dei problemi del mondo
In quegli anni attira su di sé pesantissime accuse, quelle di sfruttare i problemi del mondo per fare pubblicità ai maglioni. È l’esatto contrario: Toscani usa il mezzo pubblicitario per parlare dei problemi del mondo. Anche dopo Benetton i suoi scandali arrivano puntuali: dà uno slancio alla discussione sulla regolamentazione delle unioni gay, creando una grande campagna che mostra una coppia di omossessuali in atteggiamenti affettuosi su un divano o spingere un passeggino. Nel 2007 invece scuote violentemente il fashion system con la campagna con la fotografia di una ragazza anoressica completamente nuda, a mostrare i segni distruttivi della malattia che le case di abbigliamento invece sfruttano.
Nel 2018 torna a dirigere FABRICA, il centro di ricerca sulla comunicazione fondato insieme a Luciano Benetton quasi trent’ anni prima. Dal 2007 Toscani ha dato vita al progetto Razza Umana, con il quale ha girato mezzo mondo ritraendo persone nelle piazze e nelle strade, mettendo in piedi uno studio itinerante. Tra gli ultimi progetti: la collaborazione con la Crocerossa Italiana, con l’Istituto Superiore della Sanità, con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite. Dopo oltre cinque decadi di innovazione editoriale, pubblicità, film e televisione, ora si interessa di creatività della comunicazione applicata ai vari media, producendo progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre, esposizioni e workshop.
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