I fatti del mese non è una semplice rassegna di quanto avvenuto nel luglio appena trascorso. Cercheremo di raccontarvi quelli che sono gli avvenimenti che ci hanno maggiormente colpito, quelli che rientrano nella nostra visione dello spirito del tempo. Li troverete rappresentati innanzitutto nella copertina del mese di VelvetMAG, come nell’editoriale del direttore Angela Oliva.
Ma non basta e quindi abbiamo pensato ad una piccola rassegna diversa. Non attenta e puntuale alla cronologia e alla gerarchia delle notizie. Perché non ci interessa ripercorrere l’attualità. Vogliamo pervicacemente raccontare quelle storie e quei personaggi che hanno reso grande il mondo dello spettacolo e che continuano ad essere ricordati e ad essere presenti anche se non ci sono più. Così come daremo spazio a chi ha “sognato più forte“, siano essi sportivi, stilisti, icone della moda, come pure a personalità che ci abbiano aiutati a sognare.
Luglio è il mese di Lady D
Perché Diana Spencer è nata il primo luglio e in questo 2021, senza quel tragico e oscuro incidente avrebbe compiuto 60 anni. Perché il 29 luglio del 1981 è anche il giorno del suo matrimonio con il principe Carlo. Sulla carta il più royal dei royal wedding. Ora sappiamo nato sotto una cattiva stella. Un po’ come il gossip in questo mese ha cominciato a parlare dell’unione tra Alberto di Monaco e Charlene.
Quest’anno poi nel mezzo di una lite, che definire burrascosa – tra i figli William ed Harry – è un puro esercizio di retorica, è arrivata l’inaugurazione della statua voluta da due principi nei giardini di Kensington Palace. Da cui il più piccolo è scappato come ha fatto sua madre, mentre il più grande, secondo in linea di successione al trono di Inghilterra, diventa ogni giorno che passa sempre più ‘Windsor?.
Chissà che al netto di una buona manciata di frecciatine e veleno qualcosa in più non ce lo racconti proprio con la sua biografia incentrata sulla Megxit, rigorosamente non approvata dalla Casa Reale. Of course!
Maneskin Mania Mondiale
Sarebbe inutile ripercorre i record stracciati. Per questo rivolgetevi alla nostra sezione Musica. Tutti scrivono di loro da Sanremo; ma non è che ad X Factor scherzassero. Ogni evento, post, canzone, look è creato con estrema intelligenza e lungimiranza dai 4 della band romana (e staff annessi). E pensare che hanno vent’anni e, per dirla con loro, dal niente fanno danni. Chiedetelo alla Francia e alla Svizzera. Noi prendiamo il 4 luglio come data da segnare con il circoletto rosso, perché hanno scalato la classifica Spotify mondiale. Loro che cantano anche in inglese, ma sono italiani.
Una tristezza così non la sentivo da mai…
Il 5 luglio era da poco arrivata nelle redazioni la notizia dell’inserimento di Tiziano Ferro tra i membri votanti per i Grammy Awards. All’improvviso uno squarcio capace di fermare il tempo: Raffaella Carrà era morta a 78 anni. Abbiamo raccontato il cordoglio, che abbiamo condiviso tutti fino al funerale del 9 luglio, e molto oltre con gli omaggi che continuano a fioccare da ogni parte del mondo che ha amato la signora della televisione italiana, simbolo della comunità gay e icona della moda e del costume.
Qualche giorno dopo – il 15 luglio – il cinema italiano ha perso poi un interprete giovane e talentuoso: Libero De Rienzo aveva solo 44 anni, ma le sue interpretazioni in Santa Maradona e Fortapàsc si erano fatte assai apprezzare.
…ma poi la banda arrivò e allora…
L’11 luglio rimarrà a lungo nella memoria sportiva collettiva del Paese per due motivi: la prima finale disputata da un italiano nella storia a Wimbledon e la conquista del Campionato Europeo di Calcio. Il primo protagonista è Matteo Berrettini, i secondi sono un gran gruppo capeggiato da Roberto Mancini, un gran pezzo del suo passato calcistico che lo supporta, e buona parte del futuro della Nazionale. La festa è stata di quelle che non si dimenticano, primo perché da un anno e mezzo il contatto con le persone nella migliore delle ipotesi ci dà pensiero; secondo perché forse non lo avevamo sbandierato per non patire una delusione. Emozionante anche l’omaggio che le istituzioni hanno voluto fare ai nostri campioni: in prima fila il Presidente della Repubblica Mattarella, subito dopo il Premier Draghi.
Primi ori d’Italia e grandi addii
Ma in fatto di festeggimenti era solo una questione di tempo, un paio di settimane per aspettare ancora il suono della banda azzurra, questa volta dal Giappone: il primo acuto di luglio arriva il 24 con la medaglia d’oro di apertura di Vito dell’Aquila nel taekwondo. Il medagliere di questa edizione è molto ricco e avremo modo di parlarne nella prossima rassegna, ma non senza citare il secondo oro di Federica Cesarini e Valentina Rodini che si sono imposte nel canottaggio .
A Tokio poi si sono consumati due addii importanti per lo sport italiano. Uno è quello di Aldo Montano, campione olimpico ad Atene 2004. Una dinastia di schermidori quella dei Montano, con nonno Aldo e papà Mario che vantano due argenti a testa. Il secondo è quello della “divina” Federica Pellegrini che nuota l’ennesimo record nei suoi 200 stile libero: la quinta e ultima finale della sua carriera in 5 finali olimpiche. Unica donna capace di farlo.