Ancora un Natale ai tempi del Covid-19
La variante sudafricana ci ha riportati improvvisamente alle tante paure e ad alcune restrizioni dello scorso anno
“Era prossimo il Natale, in tutta la sua onestà cordiale e gioconda era la stagione dell’ospitalità, dell’allegria, della franchezza di cuore. L’anno vecchio s’andava preparando, come un filosofo dell’antichità, a chiamarsi intorno gli amici, e a morire dolcemente fra il suono delle feste e dei conviti.”. Ho sempre trovato questo passaggio tratto dal capitolo 28 de Il circolo Pickwick di Charles Dickens straordinario. Rende in una manciata di parole la descrizione perfetta dello spirito della festa. D’altronde chi se non lui che ha scritto i famosi Libri del Natale tra cui anche il più celebre A Christmas Carol. Ne abbiamo bisogno come non mai! Ma dalle notizie delle ultime ore è abbastanza evidente che non sarà così.
Natale 2021: quarta ondata e variante sudafricana di Covid-19
Anche se l’Italia uno dei paesi più virtuosi con più dell’85% della popolazione immunizzata con due dosi, e circa la metà che ha già ricevuto il booster (terza dose), le preoccupazioni sono tornate. I segnali sull’andamento della pandemia non sono confortanti: proprio un passo oltre i nostri confini, chi ha vaccinato meno di noi è stato travolto dalla quarta ondata. L’Austria ha imposto l’obbligo vaccinale e l’Olanda un nuovo lockdown. La situazione delle terapie intensive preoccupa in Germania, mentre gli svizzeri hanno votato a favore del Green Pass. Il virus ha un po’ deciso per noi che non sarà un Natale “normale”, di quelli pre-Coronavirus: dal 6 dicembre cambiamo le regole nel nostro Paese. E alcune regioni e territori italiani sono tornati in “zona gialla”.
Un anno dopo per fortuna non è tutto uguale, almeno per chi si è vaccinato. Ma vanno rispettate le consuete precauzioni: mascherina, distanziamento, igiene. Gli altri, chi per paura, chi per imprudenza, corrono ai ripari con la prima dose. Confortanti le file per gli open day senza prenotazione per il booster. Bisogna correre con la campagna vaccinale. Di qui l’anticipo del richiamo, perché la protezione praticamente si dimezza in sei mesi. Dobbiamo correre a vaccinarci perché, come ripetuto fino alla noia, ma evidentemente non abbastanza, bisognava vaccinare tutti e ovunque. Infatti l’incubo è arrivato dall’Africa e non su un barcone, come chi rincorre la sopravvivenza a costo di morire, ma tramite manager e uomini di affari. E non è lontano da noi, perché è già arrivata in Italia con il primo caso di variante Omicron che ha contagiato immediatamente il suo nucleo famigliare. Torna quindi la paura più grande per cui lo scorso Natale siamo rimasti lontani e isolati: contagiare i nostri cari.
Copertina di VelvetMAG n.162 – Dicembre 2021
Siamo convinti di dover guardare al futuro con positività, ma senza dimenticare quello che è stato. Per questo abbiamo scelto una foto scattata da un fotografo nostro amico Antonio Martello. Ha scelto un luogo simbolo del nostro Paese, e non solo. Con i “segni” del Natale, e con la vita che porta con sé quella speranza di cui abbiamo disperatamente bisogno per affrontare il 2022 che sta arrivando.
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