Cocteau sosteneva che “Il cinema è la scrittura moderna il cui inchiostro è la luce.” Venezia78 quest’anno era un’inondazione tale di luce, da gareggiare con lo spettacolo di Hollywood nella sua versione migliore. Il cinema mondiale si è dato appuntamento in Laguna per rinascere. Con tutta la maestosità di cui è capace: bei film, grandi attori, nazionali e star internazionali, una manciata di registi premi Oscar, red carpet d’alta moda. Voglia e determinazione di ritornare all’era pre Covid19, e se possibile, di fare meglio. C’era anche tanto glamour, ma quest’anno ha fatto giustamente da contorno a tutta quella magia che la Settima Arte si porta dentro. Riesplosa come solo un colpo di scena sul grande schermo sa fare. Una rinascita, che è apparsa come un lungo movimento della macchina da presa in questa strepitosa edizione zeppa di pellicole che con ogni probabilità rivedremo in corsa per le statuette che contano. E l’Italia? Protagonista assoluta dello spettacolo.
Un’edizione al femminile, come la rinascita del Paese
Un’edizione memorabile, per l’ammasso di star, quelle vere, e tante, che sono giunte alla Mostra. Tra cui i nostri film maker da Oscar – Roberto Benigni per ricevere il Leone d’Oro alla Carriera, Giuseppe Tornatore per presentare il tributo al maestro Morricone e Paolo Sorrentino che ha vinto il Leone d’Argento con “E’ stata la mano di Dio“. Molto del meglio del nostro cinema e del nostro mondo dello spettacolo. Un’edizione al femminile, per la composizione delle giurie, per l’altro Leone d’Oro alla Carriera, Jamie Lee Curtis. Senza dimenticare la splendida madrina Serena Rossi, ancor più bella quando tradiva l’emozione con un fil di voce nella cerimonia di conclusiva.
Tutto ha concorso a mostrare i primi segni – poi a fine mese sono arrivati anche i numeri, dati economici davvero incoraggianti – della necessaria e rincorsa rinascita italiana. Il Cinema vuole essere protagonista e quindi non poteva che ripartire dalla nostra Mostra. L’edizione del tributo alla Principessa, quella a cui tutti pensano pronunciandone la parola “principessa”: Lady D, con l’attesissimo Spencer. Anche quella del commiato a due giganti dello spettacolo: Mikis Theodorakis, il padre del sirtaki, e a quella sigaretta sospesa tra le labbra dell’attore simbolo della Nouvelle Vague, Jean Paul Belmondo.
Dall’amore nel mondo dello spettacolo in scena a Venezia…
Probabilmente conseguenza delle restrizioni dovute al Coronavirus, ma alla Mostra del Cinema è esploso l’amore. Dalla romanticissima dichiarazione di Benigni a Nicoletta Braschi, ai baci sul red carpet. Quello attesissimo dei Bennifer per risentirci tutti un po’adolescenti, ma anche quelli italianissimi ‘portatori di futuro’, con bellissime signore in attesa. Per tutto questo vi rinvio alla nostra Rassegna Gossip. Insomma Venezia, a cui è dedicata la copertina virtuale n.160 di VelvetMAG, – sintesi del mese di ottobre – con gli scatti della nostra inviata al Lido, Teresa Comberiati.
… allo spettacolo travolgente dello sport italiano
Mentre osservavamo il mondo a casa nostra, in Giappone l’Italia conquistava il record di 60 tra ori, argenti e bronzi ai Giochi Paralimpici di Tokio2020, con la forza e la determinazione di superare tutto e tutti. Ci sono giorni, e i social del magazine lo dimostrano, dove fioccavano medaglie di belle facce felici in quest’estate dello sport italiano, che non dimenticheremo facilmente, e che è continuata indisturbata a settembre con i successi di: Filippo Ganna, Elisa Balsamo, i neo campioni europei del volley maschile e femminile, i due gran premi di Moto Gp vinti da Pecco Bagnaia. Culminata poi figurativamente prima nella riconsegna del Tricolore delle delegazioni olimpiche e paralimpiche nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – e omaggiate anche dal Premier Mario Draghi – poi nella salita sempre al Colle dell’Italvolley al gran completo.
Lo sport poi ha dimostrato di essere sempre di più ambasciatore dell’Italia nel mondo. Con Bebe Vio in visita al Parlamento Europeo su invito della Presidente Ursula von der Leyen da un lato. Dall’altro il nostro tennista n.1 Matteo Berrettini, che dopo le fatiche dello Us Open, e prima di vincere la Laver Cup, è stato l’unico italiano a presenziare all’evento più glamour dell’anno il Galà del Met.
Dall’Afghanistan alla crisi climatica: ancora donne che lottano per il futuro
Ma settembre non è stato solo magia e spettacolo. Una letterale raffica di pugni allo stomaco arrivano forti e non improvvisi dall’Afghanistan. Il potere costituito a fatica negli ultimi vent’anni di occupazione americana si è sgretolato prima ancora che le forze Usa e la diplomazia mondiale lasciassero il paese il 31 agosto. Terribili le immagini, peggiori le condizioni della popolazione, quella che non è fuggita già, o che non è ammassata ai confini. Uomini, donne, bambini in fuga, disposti a sfidare l’ignoto, consci del pericolo rappresentato dal regime dei talebani. Anche per quel sentimento di vendetta contro le donne, private di tutto, istruzione, sport, libertà insomma, e se necessario della vita. Immagini terribili di genitori che lanciano i figli verso l’ignoto, sempre migliore nel noto.
Eppure le donne manifestano ancora a Kabul, lottano nel paese afghano, come lottano le giovanissime e i giovanissimi della #youth4climate. Una splendida generazione, guidata in prevalenza da ragazze determinate, capaci – finalmente e per fortuna! – che pretendono dai leader il diritto al proprio futuro rispettando l’ambiente. Un discorso semplice, dirompente, rivoluzionario. Perché il futuro non può davvero aspettare più, se vogliamo che sia un magico spettacolo per tutti.
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